Fantapolitica, archeologia e mito si intrecciano nel romanzo d'esordio di Salvatore Palita
La fantascienza, la fantapolitica, l’archeologia, il mito si incrociano creando un mix davvero interessante. La lettura del libro di Salvatore Palita suscita moltissime suggestioni, perché il romanzo parla dell’America Latina, del mito di Che Guevara, di Cuba, parla della rivoluzione, della guerriglia, parla di uomini e donne che vivono su Proxima Centauri, capitale Edena, la Città-Stato sede del Governo dei Mondi.
La Madre Terra era un luogo distante anni luce da Proxima, un mito di cui non esisteva memoria. Le poche notizie, diluite nei secoli, si perdevano nella leggenda, eppure i Rangers, metà uomini metà macchine, iniziarono a interrogarsi sul perché di certe vestigia del passato che gli schiavi perpetuavano nonostante l’oppressione subita. Fu per placare tale curiosità che il governo escogitò un piano che nelle intenzioni non avrebbe colmato la curiosità ma, preparando una spedizione sulla Terra, ordì l’ennesimo complotto per nascondere la memoria di fatti che, scoperti, avrebbero rivelato profezia.
Fu così che fu fondato il Progetto Memoria Terrestre Organizzata (Pro.Me.Te.O.), furono reclutate donne e uomini che per caratteristiche fisiche non potevano ricoprire ruoli diversi, se non quelli di studio e ricerca.
Il romanzo si snoda fra colpi di scena fatti storici accaduti, memorie dei miti del passato in una serie di avvenimenti che portano al ritrovamento nel 2967 esattamente 1000 anni dopo di ciò che erano i resti di Che Guevara.
Fu così che fu fondato il Progetto Memoria Terrestre Organizzata (Pro.Me.Te.O.), furono reclutate donne e uomini che per caratteristiche fisiche non potevano ricoprire ruoli diversi, se non quelli di studio e ricerca.
Il romanzo si snoda fra colpi di scena fatti storici accaduti, memorie dei miti del passato in una serie di avvenimenti che portano al ritrovamento nel 2967 esattamente 1000 anni dopo di ciò che erano i resti di Che Guevara.
Voglio soffermarmi su un aspetto che trovo davvero importante, Palita ha scritto il racconto, poi diventato romanzo, nel 1996, precorrendo temi che adesso sono veramente attuali e sicuramente non trascurabili, per esempio fra le varie suggestioni che Ritornerà ha provocato in me c’è la questione della razza, la sesta razza che, perpetuandosi nei secoli, governerà le sorti degli esseri viventi impedendo in tutti i modi l’avverarsi della profezia-consapevolezza, ma non riuscendo ad arginare residui di memoria custoditi nelle anime, in oggetti apparentemente inanimati, ma conservati dal tempo che circola denso di energia che nessun muro virtuale potrà fermare.
Il romanzo è non solo un omaggio a scrittori come Philip K Dick, ma a Cuba e alla sua rivoluzione, al Sud America saccheggiato dai conquistadores, dagli yanquis, ma è anche un omaggio alla collettività che potrà risorgere dal dominio degli United States of the world o del pensiero unico affidandosi non a un solo eroe ma alla propria capacità di autodeterminarsi e di confrontarsi con la propria storia, la propria libertà e le conquiste che non sono mai per sempre, se non accudite come piante o come memoria.
Il romanzo è non solo un omaggio a scrittori come Philip K Dick, ma a Cuba e alla sua rivoluzione, al Sud America saccheggiato dai conquistadores, dagli yanquis, ma è anche un omaggio alla collettività che potrà risorgere dal dominio degli United States of the world o del pensiero unico affidandosi non a un solo eroe ma alla propria capacità di autodeterminarsi e di confrontarsi con la propria storia, la propria libertà e le conquiste che non sono mai per sempre, se non accudite come piante o come memoria.
ISBN: 978-88-85790-58-2 Autore: Salvatore Palita Editore: CATARTICA EDIZIONI Data di uscita: 6 aprile 2021 Genere: Fantasy Fuori Collana Prezzo: 15.00 € Nº pagine: 208 Dimensioni: 14x21 cm |
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