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“Hic Nos” di Catartica Edizioni: Alla Scoperta delle Storie del Territorio


Nel vasto panorama della letteratura, spesso è il territorio a fungere da protagonista silente, un personaggio che si fa strada tra le pagine, delineando storie ricche di fascino e autenticità. Una casa editrice, Catartica Edizioni, ha abbracciato questa idea con passione, dando vita a una collana letteraria unica chiamata Hic Nos. Il nome è un gioco di parole che fa eco alle radici storiche della Sardegna, conosciuta come Ichnusa nell’antichità greca ed egizia, ma richiama anche il concetto di “qui e ora”. Questa collana nasce come punto di riferimento per quegli autori che desiderano raccontare le storie legate al territorio in modo autentico ed originale.

Fin dalla sua nascita, Catartica Edizioni si è impegnata a sfidare i luoghi comuni e a dare voce a autori che ritraggono la Sardegna in modo non stereotipato, esplorando il passato, il presente e le connessioni tra entrambi. Questa collana si concentra sulla narrativa del territorio, esplorando le leggende e le tradizioni, i costumi locali, fatti storici e di cronaca e le peculiarità di diverse località sparse per l’isola. Una collana che però si adatta anche a raccontare non solo la Sardegna.

In questo genere di pubblicazioni la casa editrice sassarese aveva già investito prima del lancio della collana con romanzi come La pioggia e il melograno di Pietro Sassu. Questa opera autobiografica getta luce sulla storia della sua comunità (Tissi), offrendo un’affascinante finestra sulla vita in Sardegna in un passato non troppo remoto, ma tratteggiando in ogni caso i cambiamenti sociali che hanno attraversato la storia della comunità tissese nel corso della vita dell’autore. Ma se c’è un’autrice che incarna davvero il talento di fondere il sogno, la mitologia e la realtà contemporanea, è Anna Tea Salis con ben due pubblicazioni che ricalcano questo genere; La vedova bianca, ambientata nel paese di residenza dell’autrice, che racconta come una casa, attraverso i ricordi in essa custoditi, possa descrivere le persone come parte integrante della storia. Ma è con il suo romanzo Quartiere Benvenuti, finalista del premio Bukowski nel 2018 che Anna Tea Salis consolida questa sua capacità di legare vicende storiche, mito e narrativa contemporanea in modo del tutto unico.

Catartica, con opere come Figli dell’Isola, Su cantu a sa luna e Pedra Ischidada, antologie di autori vari tra cui spiccano i nomi di Manuela Orrù, Maria Daniela Carta e Salvatore Palita per citarne alcuni, riesce a catturare l’anima dell’isola, esplorando leggende, tradizioni e la realtà contemporanea in modo avvincente ed originale.

La collana Hic Nos ha saputo raccontare anche luoghi al di là della Sardegna. Gabriele Gallo, un giornalista freelance esperto di montagna e guide turistiche, ha contribuito in modo significativo a espandere questa visione con la pubblicazione di Ritratti Alpini nel 2020. Questa raccolta di sessanta racconti di cronache montane, che spaziano dal 1884 al 1967, offre uno sguardo coinvolgente sulla vita nelle Alpi. I racconti, arricchiti da tocchi fantasiosi, mettono in luce il rapporto antico dell’uomo con la natura. Ultime opere pubblicate in questa collana sono state Lì, dove il cielo è più vicino di Michela Tuligi, una coinvolgente storia di riscatto e amore per la propria terra e i suoi affetti da parte della protagonista del libro; Fujire è vergogna di Gianni Romano, raccolta di otto storie che fondono leggende e luoghi locali con le contraddizioni e i mutamenti di Gela, città d’origine dell’autore. E infine il libro La Frana di Silvana Mulas che racconta i sei giorni ininterrotti di pioggia del 1951, che portarono all’evacuazione del Comune di Osini, nella Sardegna ogliastrina. Da questa situazione, nasce l’ispirazione per narrare la storia di Luisa, che si intreccia con le vite delle donne del luogo. Questi racconti dipingono uno sfondo di sofferenza, in cui queste donne si trovano ai margini della comunità a causa del loro aspetto, dei sentimenti che provano o delle scelte che compiono.

La narrativa del territorio, come interpretata da Catartica Edizioni, pone l’accento sulla questione di come un luogo debba essere narrato. Questi libri fungono da specchio per l’identità culturale di un territorio, riflettendo i mutamenti sociali che lo attraversano. La potenza di questa collana risiede nella sua capacità di connettere il lettore al territorio in modo autentico e coinvolgente, sottolineando che raccontare un luogo non può essere un atto neutro, ma deve trasmettere cuore e anima, intrisi di idealità e contraddizioni.


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