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Cosa è una casa editrice indipendente



Attorno all’utilizzo del termine “indipendente” c’è spesso tanta confusione. Si tratta di un termine abusato di cui spesso si ignora il reale significato. C’è chi accosta la definizione indipendente alle dimensioni di un editore o alla capacità di distribuzione delle proprie pubblicazioni e altri ancora che associano questo termine alla sola libertà di scegliere o meno cosa pubblicare. In realtà la definizione “indipendente” ha a che fare esclusivamente con il tipo di produzione letteraria su cui un editore si concentra. Per essere più chiari, una casa editrice, a prescindere dalla grandezza del proprio catalogo e dalle risorse finanziarie che ne possono assicurare la notorietà e la presenza sugli scaffali delle librerie, è indipendente quando orienta la propria attività nella ricerca di autori, di temi e di stili letterari spesso ignorati dalla grande industria editoriale dominate, quella che, per intenderci, controlla i principali canali di distribuzione e le principali catene librarie.

Una casa editrice indipendente punta a valorizzare tutte quelle forme di espressione che nella letteratura così detta “tradizionale” non trovano sufficientemente spazio. L’editoria indipendente è il miglior modo, ad oggi, di portare avanti un progetto culturale attraverso la pubblicazione di libri, cercando di costruire una immagine alternativa a quella dei grandi marchi.

Essere indipendenti significa quindi fare delle scelte controcorrente, lavorando sulla propria identità e favorendo l’incontro dei propri libri con nuovi lettori. Questo è ciò che favorisce la bibliodiversità e la libertà di scelta del lettore. Editoria indipendente non è a prescindere sinonimo di qualità ma certamente di originalità, il principale ingrediente attraverso cui questa tende ad affermarsi e a promuovere le proprie pubblicazioni.