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“Sorsi di libri”

Da qualche mese è nata sui social network una rubrica letteraria intitolata “Sorsi di libri”. Il format è molto particolare: oltre alle giornaliere pillole librarie, con cadenza quindicinale viene proposto un video nel quale si recensisce un libro e lo si abbina a una bevanda che abbia una qualche attinenza col contenuto dell’opera. Le puntate hanno riscosso grandi consensi e ci sono stati dei picchi da oltre 7000 visualizzazioni per episodio, una cifra considerevole quando l’argomento trattato sono i libri e non le ricette di cucina o il gossip. Il connubio tra letteratura e mondo del beverage pare abbia davvero colpito nel segno. Dietro questo progetto si cela l’attore principale dei video: lo scrittore terralbese Davide Piras, titolare della libreria caffetteria Dorian Gray, ubicata proprio a Terralba. I video vengono realizzati all’interno del caffè letterario, in un angolo molto suggestivo che cattura fin dalle prime battute. Tra libri, mappamondi, calici, quadri, teiere e tisaniere variopinte Davide Piras è spigliato davanti alla macchina da presa e discetta di libri, vini, birre e the con la stessa disinvoltura. La spontaneità gioca un ruolo fondamentale e avvicina lo spettatore.
“Sorsi di libri è nata quasi per gioco. La mia formazione è umanistica, scrivo romanzi, ho collaborato con riviste e quotidiani, vendo libri, mi sono formato nella caffetteria e continuo a studiare da sommelier. Ho pensato che combinare tutte queste mie conoscenze in una rubrica potesse fornire un buon servizio per dare delle nozioni ulteriori agli appassionati. E spero anche che questa mescolanza alcolico-letteraria avvicini qualche persona in più alla lettura e dia buoni consigli su come bere bene in maniera moderata e senza svenarsi economicamente”, racconta lo scrittore.
Finora, nella rubrica hanno trovato maggiore spazio i romanzi pubblicati dagli editori indipendenti e scritti da autori ancora poco noti al grande pubblico.
“Sono molto attento nel selezionare i libri da proporre. Credo che dietro la grande editoria ci sia una selva di piccoli editori altrettanto validi. Mi piace proporre autori talentuosi che a mio avviso meriterebbero più spazio nelle librerie. Il mio obiettivo è quello di dar voce a chi non ne ha. Mi pare inutile parlare di un libro di Andrea Camilleri, di Stephen King, di Murakami, di Pennac o altri mostri sacri, giacché tutti ne conoscono le grandi qualità. Ma se mi capita un autore valente - esordiente o comunque non ancora salito agli onori della cronaca – ne parlo volentieri a prescindere dalla maestosità dell’editore. Io parlo di libri, non dei suoi autori, né di chi li ha pubblicati: mi interessano le storie e come ci vengono raccontate. Ho però in programma di allargare la rubrica anche ai classici, dei quali sono un vorace lettore e sostenitore dell’idea che non se ne parli mai abbastanza.”
La scelta dei vini, delle birre artigianali, della caffetteria e dei distillati è stata invece alquanto variegata, anche se la prevalenza è stata di prodotti sardi.
“Cerco sempre di abbinare delle bevande che abbiano una qualche attinenza con la stria del libro, con la copertina, col titolo o con la biografia dell’autore. In linea di massima cerca di proporre prodotti sardi, poiché credo che la cultura enogastronomica rappresenti il futuro per la promozione di un territorio. Mi è capitato però di selezionare anche dei prodotti originari di altre regioni: l’Italia è piena di cose buone.”
L’idea sembra giungere direttamente dallo scrittore che ha dato il nome al locale nel quale vanno in scena le video recensioni.
“Oscar Wilde è stato uno dei padri degli aforismi. E tantissimi di quelli che ha coniato fanno riferimento al cibo, al vino e ovviamente alla letteratura. Ho preso spunto da lui per confezionare Sorsi di libri: leggere un libro ben scritto mentre si sorseggia un buon vino o un prezioso distillato rappresenta una delle lusinghe della vita e, come diceva appunto Oscar Wilde, l’unico modo per sfuggire alle tentazioni è cedervi.”
Sorsi di libri è una rubrica destinata a crescere e ogni giorno le pagine dedicate vedono moltiplicare i follower. Chissà che questo abbinamento non sia la soluzione giusta per parlare di libri con la giusta levità e spensieratezza, in modo tale da coinvolgere anche chi dai libri è rimasto sempre lontano. Troppo spesso chi legge reputa persona meno razionale chi non legge. La visone che i lettori hanno dei non lettori, negli anni ha creato un muro, ha reso un circolo elitario la lettura e terrorizzato chi non ne fa parte. Per cambiare è necessario ripartire dalle basi e farlo con allegria, passione, senza prendersi troppo sul serio. Quando i lettori capiranno che ci sono tante altre cose belle da fare oltre alla lettura - e chi le pratica è altrettanto degno di considerazione – i non lettori capiranno che dentro un libro possano celarsi cose magari ancor più belle di quelle praticate distanti dalla lettura. Questo paradigma ha due nomi: tolleranza. E democrazia.