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Non avevo il coraggio di vivere. Intervista a Matteo Priora

Matteo Priora è nato ad Alessandria ma da più di dieci anni vive e lavora a Torino. “Non avevo il coraggio di vivere” è la sua prima opera letteraria. Un ricco racconto autobiografico nato da un lungo lavoro interiore. Ne parliamo con l’autore in questa breve chiacchierata.
  • Il tuo è un romanzo autobiografico che racconta la scelta di vivere appieno la vita, il proprio orientamento sessuale, ma soprattutto il rapporto con la società che ci circonda. Perché hai deciso di scrivere questo libro?
Il libro nasce come conclusione di un lungo percorso di guarigione interiore; un cammino iniziato ormai più di 12 anni fa e culminato in questi ultimi anni. Ho scritto questo libro per raccontare la mia storia, per provare a raggiungere ragazzi, ragazze, uomini o donne che come me si sono trovati (o si trovano ancora) da soli e senza supporto, combattendo battaglie e affrontando sfide che, giorno dopo giorno, appaiono spesso troppo dure e troppo sfiancanti per poter essere vinte. Per provare ad infondergli speranza, per fargli capire che non sono soli, per donargli visioni positive anche quando tutto il mondo attorno sembra crollare addosso. Per fornire un supporto e una comprensione in questa società spesso mancanti, spesso volutamente omessi, scaturenti in maniera genuina dal profondo della mia consapevolezza. Un appiglio sul quale sapere di poter contare, per sorreggersi nei momenti più bui e più difficili della vita, anche quelli apparentemente più insopportabili. Momenti che magari, ora dopo ora, tante persone stanno vivendo e affrontando sulla loro pelle.
  • Pensi che ancora oggi sia un tabù parlare di omosessualità?
Assolutamente no. Congetture e domande come queste non dovrebbero neanche trovare voce con il fine di essere smentite, al giorno d’oggi. L’omosessualità, come qualsiasi altra condizione umana, dovrebbe rientrare in quella che da secoli è stata definita come “sfera delle possibili condizioni della vita dell’essere umano”. Dare adito a domande di questo tipo presuppone la consapevolezza, forse non del tutto riconosciuta, di una seppur piccola “discrepanza” rispetto a ciò che sarebbe invece ritenuto normale o accettabile; una sorta di differenza nei confronti di ciò che dovrebbe essere “la vita normale dell’essere umano nel ventesimo secolo”. E ciò non lo ritengo ammissibile. Finché si pensa che l’omosessualità possa essere ritenuta un tabù o una differenza, ci sarà sempre chi avrà l’opportunità di vederla tale. Iniziamo a non porre più questa domanda, iniziamo a vedere l’omosessualità così come è presente anche in natura, e prima o poi queste domande “scompariranno”. Non è poi vero che, nel 2021, non ci si chiede ormai più se “è il sole che gira intorno alla terra o viceversa”?
  • Dopo l’uscita del libro in qualche modo è cambiato il tuo rapporto con le persone che hanno avuto modo di leggerlo?
Tante, tantissime persone con le quali avevo perso i rapporti nel corso degli anni sono rientrate inaspettatamente nella mia vita, in maniera migliore di quanto non lo fossero prima. Una sorta di rivelazione inaspettata; un’accoglienza che mai avrei creduto possibile, scaturente in primo luogo da completi sconosciuti, da persone del tutto inaspettate. C’è davvero speranza in questo mondo, e forse in questi ultimi anni le cose stanno davvero cambiando per il meglio, più che prima. Certo, c’è stata anche una sola piccola eccezione, irrilevante rispetto a tutto il resto; ma che posso dire, il libro è servito proprio anche per questo!
  • Il tuo libro può in qualche modo aiutare a intraprendere un percorso di consapevolezza interiore ed essere stimolo a dichiararsi a se stessi e agli altri?
Tra tutto quello che di positivo questo libro potrebbe sortire, quello sarebbe sicuramente uno dei risultati che io più desidererei vedere concretizzato. Sapere che qualcuno, grazie al mio libro, sia riuscito a trovare la forza per iniziare a vivere consapevolmente e onestamente la sua vita. Questa consapevolezza sarebbe da sola più che sufficiente a farmi comprendere che, dopotutto, scrivere questo libro era prima di tutto un dovere morale e umano, e solo in seguito una mia velleità.
  • “Non avevo il coraggio di vivere” è uscito a maggio di quest’anno. Che riscontri ha avuto in questi primi tre mesi di pubblicazione?
Estremamente positivi. Più di quanto io pensassi, più di quanto credessi possibile. Mi sarei aspettato critiche, pareri negativi o perlomeno discordanti. Ma tutto ciò che ho raccolto sino ad ora, con la pubblicazione di questo libro, è stato un susseguirsi di pareri, pensieri e riscontri positivi. Proprio per questo motivo comprendo che di strada da fare ve ne è ancora tanta; ma a piccoli passetti, uno dopo l’altro, ora che si entrerà nel vivo delle presentazioni e degli incontri, sicuramente arriverà scalpitante anche quella parte mancante. E in tutta onestà, andrà benissimo così!
  • Nel contesto difficile delle restrizioni per il contrasto al coronavirus come pensi si possa promuovere al meglio la lettura delle novità editoriali come la tua? Sono previste delle presentazioni?
Per uno sconosciuto, per un esordiente come me nella giungla contemporanea dell’editoria fatta di volti conosciuti e di voci spesso troppo familiari, come si può pensare di voler raggiungere “il prossimo” senza una qualche minima esposizione? Non è affatto semplice riuscire a trovare uno spazio, un buchino occupabile in questo marasma di carta stampata, ma ci sono diversi eventi in programma nei prossimi mesi, presentazioni e incontri diretti con un pubblico di potenziali lettori che mi vedranno protagonista. Organizzati con l’aiuto di librai, di persone che in me un poco credono e che in me hanno creduto quando, in totale insicurezza, mi sono presentato per la prima volta a loro. E fintantoché si potrà, restrizioni permettendo, non mi farò mancare nulla.
  • Scriverai ancora in futuro?
Ci ho pensato e ripensato su in questi mesi, e l’idea mi alletta parecchio. Scrivere mi piace, scrivere mi rende parte integrante di questo mondo nel quale anche io dimoro. C’è forse anche già una qualcosina lì da parte nascosto in un minuscolo cassetto. Chissà se vedrà mai la luce, chissà se mai prenderà forma concreta; quello che è certo è che prima mi piacerebbe tantissimo sentire “ciò che il pubblico ne pensa” di questo mio primo libro. E poi un’eventuale seconda pubblicazione, quando e se dovrà esserci, verrà da sé io credo!




ISBN: 978-88-85790-59-9
Autore: Matteo Priora
Editore: CATARTICA EDIZIONI
Data di uscita: 10 maggio 2021
Genere: narrativa autobiografica
Fuori Collana 
Prezzo: 16.00 €
Nº pagine: 220
Dimensioni: 14x21 cm


Non avevo il coraggio di vivere

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