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“Imparemmu la linga turritana”. Quattro chiacchiere con Alessandro Derrù


Alessandro Derrù, nasce a Sassari nel 1984. Ha studiato storia e filosofia a Sassari e a Parigi. Si è laureato in Scienze Storiche e Filosofiche con lode all’Università di Sassari con una tesi sull’antropologo/filosofo Placido Cherchi e l’identità critica. Docente di storia e filosofia nei licei, ha ottenuto la certificazione linguistica orale lingue minoritarie e varietà alloglotte “Nara-mi”. Ha seguito il corso INSULAS per l’insegnamento della lingua turritana nelle scuole ed attualmente è docente nel Laboratorio di Sassarese presso il Dipartimento di Scienze Umanistiche e Sociali dell’università degli Studi di Sassari.
“Imparemmu la linga turritana” è il libro illustrato in lingua turritana indirizzato ai più piccoli e pubblicato a ottobre 2021 dalla casa editrice sassarese Catartica in una edizione speciale della collana “Collana Tene Tene”. Abbiamo incontrato Alessandro per scambiare con lui quattro chiacchiere sul libro:

1) Com’è nata l’idea di realizzare un libro illustrato per bambini e di usare la lingua turritana?


L’idea del libro è nata per due motivi. Il primo era l’assenza di materiale didattico e/o adatto alla lettura per i più piccoli e quindi un primo approccio con la lingua locale. Il secondo perché non volevo creare un prodotto editoriale per adulti solamente per tenere “viva” la memoria della lingua, ma mi interessava introdurre l’argomento ad una generazione che non ha vissuto la vergogna di parlare il sassarese. Disegni colorati e giochi con brevi frasi in turritano mi sono sembrati la soluzione adatta per accontentare le necessità dei bambini nella prima età scolare.

2) Qual è la differenza tra lingua e dialetto?

Da un punto di vista linguistico cambia poco. In generale quello che noi chiamiamo dialetto ha un tipo di rilevanza sociale e istituzionale non comparabile a quello di una lingua, alla quale di fatto viene riconosciuto un prestigio maggiore e un utilizzo specifico nelle istituzioni. Il dialetto è pur sempre una lingua locale, ma subordinato ad un’altra lingua per questioni politiche e culturali.

3) Perché “lingua turritana” e non “lingua sassarese”, che differenze ci sono?

Ho scelto di scrivere “lingua turritana” per includere un’area più vasta rispetto all’area urbana di Sassari e poiché esistono minime variazioni tra la città e i comuni limitrofi (Porto Torres, Sorso, Stintino), queste vanno comprese nella lingua turritana. Anche se tale lingua è conosciuta come sassarese per via dell’importanza che la città ha rivestito nel corso degli ultimi secoli e per via del suo ruolo nello sviluppo della parlata locale all’interno delle antiche mura.

4) Perché è importante difendere le lingue regionali e minoritarie, quale valore culturale e quale utilità rivestono nel mondo globalizzato?

Le lingue sono la prima espressione dell’individuo e delle comunità, attraverso esse ci si esprime e si esprime con esse la propria visione del mondo. Far parlare le lingue minoritarie significa dare a tutti la possibilità di esprimere il proprio sé, sia individuale sia collettivo, in un mondo in cui ognuno si presenta con la propria mutevole identità. L’affermazione di differenti necessità e differenti culture passa anche e soprattutto per le espressioni linguistiche. Infatti scoprire una nuova lingua equivale a scoprire un mondo nuovo.

5) Quante lingue si parlano in Sardegna?

Le lingue tutelate e promosse dalla Regione Sardegna attraverso specifiche leggi, oltre al sardo, sono il sassarese, il gallurese, l’algherese e il tabarchino. Oltre a queste abbiamo l’isulanu maddalenino e alcune parlate d’importazione come il veneto. Non dobbiamo dimenticarci però di tutte quelle lingue non autoctone parlate quotidianamente nella nostra isola in alcune nuove comunità di immigrati residenti, come ad esempio il cinese, l’arabo e il wolof.

6) Cosa dovrebbero fare le istituzioni affinché i giovani possano non perdere l’uso della lingua della loro terra?

Sicuramente investire di più nell’introduzione del sardo nelle scuole. Il secolo scorso è stato fatale per la nostra alfabetizzazione in lingua sarda, tanto che anche le lingue straniere hanno difficoltà nell’esser lette e imparate agevolmente. A mio avviso già dalla scuola materna e primaria si dovrebbe introdurre un’educazione bilingue in maniera da sviluppare meglio il rapporto tra sé ed il territorio abitato, anche in previsione dell’apprendimento di una terza o quarta lingua straniera.

7) Progetti per il futuro?

Attualmente la docenza nel Laboratorio di Sassarese all’Università di Sassari mi sta aiutando sempre di più a comprendere il livello di competenza linguistica e l’interesse sulla questione, dunque non escludo un qualche tipo di pubblicazione futura sull’argomento.

Ringrazio infine Indielibri per lo spazio concesso a questo argomento così dibattuto e delicato.


ISBN: 978-88-85790-66-7
Autore: Alessandro Derrù
Editore: CATARTICA EDIZIONI
Data di uscita: 11 ottobre 2021
Genere: narrativa per l'infanzia
Edizione illustrata
Collana Tene Tene
Prezzo: 13.00 €
N. pagine: 40
Dimensione: 24x17 cm

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Imparemmu la linga turritana

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