Oscure emozioni: i racconti del mistero di Isabella Grandesso
di Fabbrizio Raccis
“Oscure Emozioni” è il libro di Isabella Grandesso pubblicato per Catartica Edizioni un libro di racconti davvero interessante per la qualità di scrittura che ci riporta ad uno stile romantico che strizza l’occhio al gotico inglese o americano, ad autori come Edgar Allan Poe, Horace Walpole, Mary Shelley, ovviamente riportati in chiave moderna per stile e tematiche.
Nel primo racconto “La traccia” un uomo riceve in eredita un casolare antico da un ricco conte sconosciuto, la famiglia di questo donatore sembra essere marchiata da strani avvenimenti come la scomparsa prematura della moglie.
Isabella Grandesso abile scrittrice, usa delle parole raffinate per descrivere azioni e sensazioni capaci di accendere nel lettore una morbosa curiosità, pagina dopo pagina, tiene ben saldo il lettore fino ai momenti cruciali della storia come quando ci accompagna per le vie di Bomario nel villaggio medioevale sul colle roccioso dove il protagonista deve percorrere le strette viuzze per raggiungere la sua eredità, una villa precaria che sembra nascondere un oscuro presagio.
Fantasmi di parenti lontani che riemergono per avvertire tempestivamente il protagonista “MORI TVA” scritto su un pezzo di carta, la tua morte dice come un avvertimento angosciante, ma nulla è come sembra, l’autrice elabora minuziosamente la tela dei suoi racconti tessendo tra i particolari un filo che sembra legare ogni storia, nonostante le distanze temporali, ad un destino comune.
Corvi gracchianti, streghe e assassini fanno da corredo a questa raccolta dell’incubo che sonda le emozioni, proprio quelle più oscure, che riporta il lettore ad atmosfere misteriose e inquietanti degne di nota. Proprio nel racconto “La musicante” il protagonista sente strane voci provenire dalle ombre, sussurri che fanno raccapricciare la pelle, l’autrice sembra avere chiaro il metodo per stuzzicare i brividi dei sui privilegiati lettori.
“Oscure Emozioni” è un antologia di storie che tutte insieme rappresentano un grande progetto, nonostante questo, si posso leggere ed assaporare anche singolarmente. Troverete comunque una chiave importante nella frase iniziale che apre e introduce il libro, un modo geniale per dare un senso a tutto dopo aver terminato la lettura di tutte le storie: “Uno specchio, un foglietto di carta scritto, un ticchettio, un tempio pagano di epoca romana, una valigia, una mazza da baseball, un appartamento disabitato e non solo. Luoghi, oggetti, animali e rumori legati alla realtà, ma che improvvisamente diventano presagi funesti provenienti dall’oscuro mondo ultraterreno, conducendo gli ignari protagonisti a un destino implacabile e sconosciuto.”
Da questo mondo ultraterreno l’autrice, con il suo tocco originale, fa emergere personaggi complessi e significativi che arricchiscono questi racconti, un viaggio onirico che vi trascinerà verso l’ignoto. Isabella Grandesso ha scritto un libro che va oltre la classica raccolta di racconti portando innovazione ad un genere che molto spesso viene sottovalutato e snobbato dalla critica e dai lettori, esperimento geniale, per questo merita tutta la nostra attenzione.
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