“La prospettiva di un comandante”: dal carcere storie che diventano canzoni
Il 20 gennaio 2025 Catartica Edizioni ha mandato alle stampe Granelli di sabbia, una raccolta di poesie e racconti curata da Davide Forte. Il volume nasce da un laboratorio di scrittura immersiva svolto nel carcere di Is Arenas, dove i detenuti hanno avuto la possibilità di trasformare pensieri e vissuti in parole. Un’esperienza di condivisione che ha dato vita a testi intensi e autentici, capaci di raccontare frammenti di umanità e di speranza. Più che una semplice raccolta, Granelli di sabbia è una testimonianza del potere liberatorio della scrittura, un modo per superare i confini fisici e interiori della detenzione.
A seguito della pubblicazione del libro, nasce la collaborazione tra Davide Forte e Andrea Serpi, che porta alla realizzazione del singolo “La prospettiva di un comandante” (testo di D. Forte, musiche di A. Serpi). Questo brano prende vita da uno dei testi più significativi della raccolta Granelli di sabbia e affronta la tragica vicenda dei migranti, ponendo interrogativi alla società contemporanea sul fenomeno e sulla sorte e le conseguenze legali a cui vanno incontro gli scafisti, spesso essi stessi migranti. Il singolo, uscito il 23 febbraio, scuote l’ascoltatore con la sua potenza espressiva, grazie alla bravura di Andrea Serpi. In accordo con Catartica si è scelto di mantenere la stessa illustrazione del libro, realizzata dal grafico Salvatore Palita.
Musicalmente, il brano si distingue per un crescendo emotivo che accompagna l’intensità del testo, passando da un’atmosfera iniziale sospesa, quasi ipnotica, fino a un climax che restituisce l'angoscia e l’inevitabilità del destino dei protagonisti. La chitarra di Serpi costruisce un tappeto sonoro perfetto e in grado di enfatizzare il dramma della narrazione. Il canto si sviluppa con una linea melodica evocativa, capace di trasmettere il senso di attesa, paura e rassegnazione che caratterizza la vicenda.
Gli artisti
Davide Forte, nato a Milano nel 1976 da genitori sardi, è laureato in Filosofia e lavora nel settore farmaceutico. Ha esordito nel 2016 con Portrait (Ellade Edizioni), seguito da L’equivalente dei sogni (2018). Nel 2022 pubblica Storie da un altro mondo (Parallelo45), che ne consacra la maturità e ottiene ampi consensi. Definito “scrittore dell’anima” dai lettori, è apprezzato per la sua capacità di esplorare l’interiorità con sensibilità e profondità.
Andrea Serpi è un artista indipendente, chitarrista e compositore. Originario di Guspini e residente a Quartu, trae ispirazione dalla Sardegna. Il 7 marzo 2023 ha pubblicato il suo primo album Firmu, un lavoro autoprodotto con nove tracce. Già in questo disco aveva collaborato con Catartica Edizioni, musicando testi letterari. Il brano “Il silenzio è un’altalena”, ad esempio, riprende un testo tratto dal libro Andai nei boschi di Zaira Zingone, (Catartica 2020) mentre la traccia Sempre lì è nata dalla collaborazione con Davide Forte. Con “Su stragu de Montibèciu”, Serpi ha rievocato la strage del 1871 nelle miniere di Montevecchio, ispirandosi al libro Donne e bambine nella Miniera di Montevecchio di Iride Peis (Pezzini Editore, 2010)).
Anche in “La prospettiva di un comandante”, Forte e Serpi uniscono letteratura, poesia e musica per affrontare tematiche sociali di grande rilevanza, dando voce a una riflessione collettiva sul fenomeno migratorio.
Estratto dal brano “La prospettiva di un comandante”
Lo avevo visto tante volte il mare,
ma mai una volta in questa condizione,
era paura sotto questa molle chiglia
di questo sgonfio e instabile gommone.
Poi delle luci sulla superficie,
si avvicinaron velocemente a noi,
il comandante abbandonò il timone,
e inghiottito da esse ci lasciò da soli.
(...)
Pochi superstiti su quella nave,
seduti sulla prua e asciugati dal vento,
un uomo in divisa, sembra il comandante
chiede in inglese: chi era al timone?
E tutti quanti senza esitazione,
tutti si giran nella mia direzione,
e ora lieto con la sua refurtiva,
sposta lo sguardo sulla mia prospettiva.
(...)
Galleggiare, respirare,
mentre il mare decide chi salvare.
Galleggiare, respirare,
mentre il mare decide chi annegare.
Lo avevo visto tante volte il mare,
ma mai una volta in questa condizione,
era paura sotto questa molle chiglia
di questo sgonfio e instabile gommone.
Poi delle luci sulla superficie,
si avvicinaron velocemente a noi,
il comandante abbandonò il timone,
e inghiottito da esse ci lasciò da soli.
(...)
Pochi superstiti su quella nave,
seduti sulla prua e asciugati dal vento,
un uomo in divisa, sembra il comandante
chiede in inglese: chi era al timone?
E tutti quanti senza esitazione,
tutti si giran nella mia direzione,
e ora lieto con la sua refurtiva,
sposta lo sguardo sulla mia prospettiva.
(...)
Galleggiare, respirare,
mentre il mare decide chi salvare.
Galleggiare, respirare,
mentre il mare decide chi annegare.
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