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Federica Abozzi racconta il suo romanzo d’esordio


Dopo la recensione della settimana scorsa del romanzo Quaderni verdi (Link), abbiamo incontrato Federica Abozzi per conoscere più da vicino il percorso creativo e personale che ha portato alla nascita del suo romanzo d
esordio. Dalla genesi del libro, attraverso esperienze vissute e incontri con i lettori, fino alle riflessioni sulle scelte che ridefiniscono percorsi e decisioni di vita, Federica ci accompagna in un viaggio fatto di stupore e curiosità.

1) Come nasce l’idea di Quaderni verdi? C’è stato un episodio o un’esperienza personale che ti ha ispirata?

Torno indietro di qualche tempo. 
Dal 2021, torno alla scrittura e mi ci dedico in maniera totale. Desidero cambiare rotta e inizio con l
attività di copywriting e poi arriva la collaborazione con LUnione Sarda per cui oggi scrivo e recensisco libri. Questo mi ha permesso di immergermi nel mondo della scrittura, di avvicinarmi a generi e autori diversi per voce e volontà.
Quaderni verdi nasce a fine 2021 e occupa tutto il mio 2022. Vera, la protagonista, arriva nei giorni di Natale e mi accompagna ogni sera. Attraverso Vera volevo tenere lontano inquietudine e frustrazione, cercavo l
ottimismo, la sorpresa che qualcosa di positivo può regalare, che un salto nel buio può dare. Grazie a lei, racconto unevoluzione di prospettive e il viaggio apre a emozioni, fiducia, incontri: questa esperienza mi appartiene e lho liberata in quelle pagine.
Poi nel 2023, mi avvicino alla Scuola Fenysia di Firenze e seguo corsi anche con Francesco Trento. Così dopo aver recensito e presa più consapevolezza della mia penna, mi dico: ora tocca a te!
In questo clima di rinascita apro il cassetto e riprendo Quaderni verdi.
Ora eccoci qui: Quaderni verdi, ha compiuto un anno il 10 giugno e prosegue il suo viaggio in libreria, store online e tra i lettori. La bellezza dello stupore continua...

2) Quanto del tuo percorso personale si riflette nella storia che racconti nel libro?

Nel mio romanzo cè tanto di me, sotto molti aspetti è autobiografico ma non del tutto. Ho, di certo, inserito la mia passione per il viaggio che ritengo essenziale per poter capire laltrove al nostro abitudinario. E la stragrande maggioranza delle città visitate dalla protagonista sono luoghi che ho vissuto nella loro unicità.
Si trova la fiducia verso l
amicizia, femminile, quella pura e non forzata, di confronto e crescita. Si legge la mia accettazione della confusione personale per prendere atto che bisogna tentare, prima di negarsi possibilità.
E poi, c è quel gioco di ombre e luci che lascia intravedere quanto il mettersi in gioco permett
e di ottenere nuove consapevolezze di sè e amare quello che ancora non si conosce: lo stupore dell’ignoto.
Quaderni verdi è stata la mia impresa, come per Vera è stata stravolgere la sua vita e intraprendere nuovi “Cammini”. Quaderni verdi è lo stupore che l
ignoto mi ha regalato.

3) Che esperienza è stata per te incontrare i lettori e presentare il libro, anche in contesti importanti come il Salone Internazionale del libro di Torino a maggio di quest’anno?

Sin dalla mia prima presentazione, a Cagliari, ho accolto i sorrisi, la partecipazione e l
interesse dei lettori con estrema gratitudine. Un sogno nel sogno: scrivere, essere letti e incontrare i lettori. Ogni presentazione è stata pura emozione: ogni biblioteca, libreria, rassegna, circolo di lettori mi ha regalato energia positiva e lopportunità di conoscere persone che condividono quella strana magia che un libro genera.
Torino è stata un
esperienza di impatto, formativo e umano.
Ho desiderato da sempre andarci: farlo nel doppio ruolo di visitatrice e autrice è stata una scarica di adrenalina enorme. Mi ha onorato presentare il mio Quaderni verdi nello stand della Regione Sardegna, per Catartica Edizioni, casa editrice a sua volta sarda, in un contesto come il Salone Internazionale del Libro. Questi eventi restano importanti, bisogna esserci, creare rete, conoscere le tante sfaccettature di questo mondo, avvicinarsi alle Case Editrici più diverse: si torna più ricchi.
E poi ho incontrato con piacere Luca Bianchini, che nel mio romanzo cito, Marcello Fois, la Scuola Fenysia, Francesco Trento che hanno segnato la mia formazione: pazzesco vederli tutti insieme.
Un
esperienza che mi ha lasciato quel particolare calore che ti invoglia a proseguire, che ti fa capire che la tua strada è quella che stai percorrendo. Ero poi accompagnata dalla mia collega autrice, Michela Magliona che ringrazio ancora per aver dialogato con me, poi delle amiche che mi hanno ospitato, sostenuto e fatto da guida per la città fascinosa. Non escludo che questa mia avventura in quel di Torino possa comparire, in futuro, in qualche mio scritto.

4) Quali sono secondo te le urgenze che oggi spingono di più una persona a cambiare strada e a fare scelte personali che sfuggano ai ruoli prestabiliti che la società a volte tende a cucirci addosso?

La società trovo sia un ingranaggio che produce movimento, stimoli (non sempre da pollice in sù) ma noi restiamo le anime che tutto agita. Resto legata all
urgenza di soffermarsi sul proprio tempo, sulla bellezza della sua lentezza che permette di dare valore alla nostra identità. Anche ciò che può essere stato faticoso ha, di certo, influito sul come siamo ora, cosa desideriamo, cosa possiamo fare per migliorarci. Ecco perché non credo ci sia nulla di prestabilito, anche quello che allapparenza può ritenersi tale: la vita, sovente, gioca con noi e, al momento giusto, dobbiamo fare lo stesso: colorare le nostre scelte, sbagliare strada, perderci e ritrovarci.


5) Hai in programma nuovi progetti letterari o altre storie legate alle tematiche affrontate in Quaderni Verdi?

Le idee sono sempre in viaggio, si mescolano e piano piano escono dall
anonimato. I personaggi, poi, si avvicinano quasi a chiedermi che fare. La risposta è Sì: ho nuovi progetti narrativi in prospettiva, neanche tanto distante. Mi auguro il tempo sia a mio favore e possa ultimare presto. Le tematiche restano narrative, di riflessione e rivolte alla curiosità di esplorare laltro (inteso come coloro che ci stanno intorno con le proprie vicissitudini) e loltre al nostro abitudinario.
Lascio ai lettori, di Quaderni verdi e non solo, una mia dedica:
La fantasia rende liberi e costruisce sogni!


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