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Festival letterari, rocce sfigurate, verità sepolte


Notizie in pillole

Uno sguardo rapido sui fatti della settimana.  

Buone nuove per i festival letterari

L’assessora regionale Ilaria Portas annuncia: nella legge di assestamento approvata in settimana c’è un finanziamento extra di 682.750 euro per coprire i 24 festival rimasti esclusi dal bando regionale per carenza di fondi. Anche nel 2025, dunque, la Regione Sardegna destinerà oltre 3 milioni alla promozione della lettura. Felici autrici e autori sardi? Beh, nei programmi ufficiali dei festival “che contano” compaiono raramente. Ma forse nelle anteprime o negli off si riuscirà a stanziare due euro per le locandine, chissà. Sarebbe già un primo passo, visto che si parla di fondi pubblici. Lo stesso discorso vale per la lingua sarda e per le tematiche che riguardano la nostra terra, nella maggior parte dei casi tenute fuori dalle kermesse letterarie. 

Sfregiato il litorale; non è street art

Due turisti austriaci sono stati fermati a Rena Bianca, Santa Teresa Gallura, mentre tentavano di completare dei disegni sulle rocce. La vicenda ha riacceso subito il dibattito sulla street art: nei contesti antropizzati può provocare, stupire, lanciare messaggi scomodi. Sulle rocce del mare, invece, è solo sfregio. Il confine tra ribellione e stupidità è chiaro: la vanità fine a sé stessa non è arte e non comunica nulla. Divertente, però, vedere i benpensanti approfittare dell’episodio per puntare il dito contro la street art che, in realtà, non c’entra nulla.


Se racconti cosa accade a Gaza muori

Anas al-Sharif, 28 anni, giornalista di Al Jazeera, è stato ucciso l’11 agosto 2025 insieme ad altri quattro colleghi e al loro autista in un attacco israeliano vicino all’ospedale Al-Shifa. Raccontava i crimini di guerra e le atrocità sui civili palestinesi: omicidi deliberati, carneficina quotidiana. Eppure, la narrazione dei passacarte occidentali prova a giustificare la strage parlando di una “partecipazione parziale” ai terroristi. Giustificare un omicidio deliberato? Ma anche se fosse stato vero (ed è chiaramente una bugia inventata da Israele), bombardare la tenda con chiunque ci sia dentro è davvero compatibile con la nostra decantata morale occidentale? Davvero stiamo avallando questo orrore?

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