Luana farina Martinelli: poesia e cultura come impegno sociale

Luana Farina Martinelli, poeta e attivista politica originaria di Ozieri e residente a Sassari dal 1980, è una figura nota e apprezzata nella scena culturale e sociale sarda. Laureata in Filosofia, Luana è attivamente coinvolta nella lotta femminista sin dal 1975 e ricopre il ruolo di portavoce di un movimento di donne oncologiche che rivendica il diritto alla salute e fa parte del direttivo di un’associazione culturale che attraverso progetti fotografici sollecita la prevenzione del tumore al seno. Con un forte impegno nella lingua e cultura sarda, Luana è anche attivista politica indipendentista. Con Catartica Edizioni ha pubblicato Decraru de sos deretos de sa fèmina e de sa tzitadina (Dichiarazione dei diritti della donna e della cittadina) nel luglio del 2024 e Poesie e racconti d’amore e di lotta nel febbraio del 2023. In vista della prima giornata festival “Sas Puntas - Pagine di Terra”, il 15 settembre 2024, abbiamo voluto intervistarla per saperne di più sul suo contributo alla manifestazione.

1) È la terza volta che sei ospite al festival “Sas Puntas”, dopo le edizioni del 2018 e del 2021. Come questa esperienza si differenzia dalle precedenti e cosa ti ha motivato a tornare quest’anno?

Eraclito direbbe “nello stesso fiume son sempre acque diverse quelle in cui ci bagnamo: non è possibile bagnarsi due volte nel medesimo fiume”. Il festival/fiume è lo stesso, ma sono cambiate le motivazioni e il tema, così come sono cambiata io: che porterò a questo “fiume” i miei nuovi scritti, frutto delle mie nuove esperienze e dei tempi in cui si svolgono, in un continuo divenire.

2) Il tuo profilo artistico è fortemente influenzato dal tuo impegno politico e sociale. In che modo questi aspetti si riflettono nella tua poesia e come pensi che si integrino con i temi del festival?

Per me l’arte è militanza e assunzione di responsabilità davanti a ciò che succede attorno all’artista, che non si deve limitare ad osservare, ma ad agire in prima persona, non solo, nel mio caso, con gli scritti di denuncia, ma essere presente lì dove c’è la possibilità, come in questo caso, di lottare in difesa dei nostri territori e della nostra terra.

3) Quale impatto speri di avere sul pubblico del festival attraverso la tua partecipazione e come pensi di dare visibilità alle cause che sostieni?

In un festival la scrittura è un’arma potente che, se usata bene ed accompagnata da un impegno coerente e continuo, porta “una voce fuori dal coro”, che diversamente non avrebbe altri spazi di ascolto e relazione diretta, non virtuale, a persone che in altre situazioni sarebbe difficile raggiungere e confrontarsi con loro.

4) Puoi anticiparci qualcosa sulla tua performance durante il festival? Ci sono aspetti particolari o messaggi che intendi mettere in evidenza?

Sicuramente, visto il tema “Pagine di terra”, coerentemente con ciò che ho già detto sul compito dell’arte, le mie letture saranno quelle che raccontano in italiano, ma anche nella nostra lingua, ciò che ancora una volta la nostra amata terra, e non solo, sta subendo in questo periodo. Ma non voglio anticipare troppo…