Marco Lepori: "Volevo fare il modello per Gucci ma non ero abbastanza armeno"
Proveniente da una famiglia nobile ma in decadenza, Marco Lepori non svela mai la sua età, anche perché nessuno gliel’ha mai chiesta, forse per disinteresse.
A 14 anni scrive e dirige lo sceneggiato televisivo “Charlot V: la rivincita del muto”, ottenendo un successo planetario. A 17 ottiene finalmente la licenza media.
Dal 2003 al 2007 collabora con la rivista “Impara l'arte e perdila a carte!”, la più importante del settore; è infatti il fattorino che si occupa delle consegne sul portone di casa dei numerosi abbonati che lo accolgono calorosamente in pigiama e ciabatte.
A 14 anni scrive e dirige lo sceneggiato televisivo “Charlot V: la rivincita del muto”, ottenendo un successo planetario. A 17 ottiene finalmente la licenza media.
Dal 2003 al 2007 collabora con la rivista “Impara l'arte e perdila a carte!”, la più importante del settore; è infatti il fattorino che si occupa delle consegne sul portone di casa dei numerosi abbonati che lo accolgono calorosamente in pigiama e ciabatte.
Si vanta, a ragione, di essere un grande sportivo. Ha raggiunto per tredici volte la finale di Wimbledon: quella del torneo di Pinella però, mica quella di tennis! Alla fine ha perso tutte e tredici le finali, l’ultima al tie-break! Recentemente ha scritto nem 463 strisce (da 4 tavole ciascuna) di un fumetto in cui i nuragici prendono a schiaffi gli antichi romani. Potenzialmente potrebbe essere il nuovo Peanuts, solo che nessuno si è preso la briga di disegnarlo; forse per disinteresse. Infine, pochi giorni fa, ha fornito una serie di informazioni fasulle per questa biografia.
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