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Riscopriamo insieme “Prima dammi il pane” di Angela Bonanno


Angela Bonanno è nata e vive a Catania. 
Ha pubblicato vari libri di poesie e due romanzi. 
Prima dammi il pane (136 pag. € 12,00), edito nel 2018 da Catartica Edizioni è il libro di cui vi vogliamo parlare oggi.

Nel tuo romanzo le protagoniste sono due donne cresciute in contesti culturali e famigliari molto diversi che si incontrano e si innamorano, trovandosi a dover fare i conti con il pregiudizio sociale ma soprattutto con quello inte
riore. Un libro che affronta dunque il tema dell’emancipazione femminile e di genere, dell’autodeterminazione e della libertà sessuale. Come nasce l’idea di scrivere questo romanzo e perché hai scelto di raccontare proprio una storia d’amore fra due donne?

Mi sono interrogata spesso sul senso dell’amore, della libertà d’amare e di conseguenza della libertà sessuale. Ho vissuto il trauma di due amici che dopo tanti anni di convivenza hanno deciso di separare le loro strade per un bisogno di uno dei due, di una vita che rientrasse nei canoni tradizionali: matrimonio e figli. Ho sofferto molto e così è nata la storia di Elena e Crista. I sentimenti tra persone possono nascere a prescindere dalle preferenze sessuali, il conflitto interiore è il primo tabù difficile da abbattere.

Quanto ha influito la tua formazione poetica sulla stesura di questo romanzo, il cui stile lo colloca tra le opere più originali e caratteristiche di Catartica?

La poesia è dentro ogni cosa che vivo, che faccio. Io penso poeticamente, non conosco altri modi di scrivere.

Il tema centrale del libro è il pregiudizio interiore. Pensi che il tabù nei confronti delle coppie omossessuali sia un elemento ancora molto forte all’interno della nostra società, tanto da riuscire a influenzare le scelte delle persone nella loro sfera affettiva e sessuale?

Ho finito la stesura di Prima dammi il pane prima del decreto Cirinnà, ma non mi sembra che ci siano state grandi evoluzioni in tema di diritti, forse sulla carta. L’attuale governo porta avanti un modello di 
Dio, patria e famiglia tradizionale che si scontra costantemente con i diritti di tutti. Ancora a secondo della professione che si svolge ci si sente costretti a nascondere la propria omosessualità o pansessualità, per paura dei pregiudizi. Mi viene in mente un maestro di scuola elementare, un avvocato penalista ecc. 


Come è stato accolto il libro dai tuoi lettori? Che tipo di apprezzamenti o di critiche ha ricevuto?

Qualcuno l’ha trovato disturbante, a distanza di tempo, durante un incontro una lettrice mi ha detto che aveva avuto difficoltà a leggerlo ma che ancora se lo ricordava. Il libro si è meritato una menzione speciale al Premio Cava de’ Tirreni e i miei lettori affezionati l’hanno molto apprezzato.

Come credi si possano superare le sovrastrutture che ancora oggi rendono la nostra una cultura fortemente patriarcale e omofoba?

Non abbassando la guardia, lavorando insieme uomini e donne e istituzioni all’educazione delle nuove generazioni. Alle donne è richiesto l’arduo compito di sorellanza.

Come sei entrata in contatto con Catartica Edizioni e perché hai scelto di pubblicare con loro?

Ho trovato su una rivista letteraria online la descrizione della casa editrice. Avevo già spedito il manoscritto ad altre case editrici ma ho seguito l’istinto inviandolo anche a Catartica. Stavo valutando due proposte che mi sembravano più interessanti, ma appena è arrivata l’e-mail di Catartica con l’apprezzamento per il libro, non ho avuto dubbi e ho fatto sicuramente la scelta migliore.

Hai scritto e pubblicato diverse opere in siciliano, quanto è importante per te il riferimento culturale alla tua terra e quanto questo ha influenzato il tuo percorso artistico?

Il siciliano è una lingua, la mia lingua madre, mi permette di essere più vicina alla verità per quanto la poesia possa essere vera.

Hai qualche progetto in cantiere di cui ci vuoi parlare?

A breve la pubblicazione di una nuova silloge con un’importante casa editrice della mia isola. Una nuova raccolta è già in cantiere e sto tornando alla prosa, magari un secondo libro con Catartica?

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