“Figli di Sardegna, racconti di vita IV” di Stefania Cuccu
Figli di Sardegna, racconti di vita IV è un libro autoprodotto da Stefania Cuccu, uscito all’inizio di quest’anno. L’opera presenta le storie delle figure più rappresentative dell’isola, offrendo una testimonianza dell’amore verso la Sardegna. Attraverso queste storie, si omaggia e si attribuisce un particolare significato al legame che ognuno dei personaggi conserva con le proprie radici e la cultura sarda. Un libro che offre diversi spunti di riflessione, permettendo uno sguardo sulla contemporaneità e sul recente passato della Sardegna.
Tra le sue pagine si possono scoprire storie di vite singolari come quella di Ovidio Marras, l’allevatore che si è opposto alla cementificazione del tratto di costa di Tuerredda. Nel libro troviamo inoltre la storia di Nicola Dessì, che, attraverso libri per bambini e programmi televisivi, ha contribuito a diffondere la storia della Sardegna in modo accessibile e coinvolgente.
Artisti come Maria Carta emergono grazie alle parole di Emanuele Garau, che ne evidenziano sia la forza che la fragilità. Maria Carta è stata la prima donna sarda a ottenere grandi successi al di fuori della Sardegna. Altrettanto significativa è la presenza nel libro di Ignazio Erbì, noto fisarmonicista, la cui influenza sulla trasmissione e l’evoluzione dell’arte della fisarmonica è narrata attraverso le parole del figlio Giovanni.
Tra le personalità che maggiormente si sono distinte nell’aver saputo descrivere una cultura sarda fatta anche di tradizioni orali, troviamo Tonino Oppes, volto noto della tv regionale, giornalista impegnato spesso in incontri divulgativi nelle scuole. Inoltre, Claudia Desogus, autrice di origine cagliaritana, impiegata presso l’Agenzia dell’Unione Europea a Malta, dove si occupa dei richiedenti asilo. Dal 2018, è un’autrice capace di veicolare l’interesse per le leggende e i miti dell’isola con un taglio letterario rivolto soprattutto ai più piccoli, ma che riesce ad affascinare lettori di tutte le età. Ha pubblicato con Catartica Edizioni Il viaggio incantato, Gli ultimi ebrei, e l’edizione bilingue: Il viaggio incantato – The Enchanted Journey.
Di emigrazione e di amore per la Sardegna parlano le pagine dedicate a Mario Agus, originario di Gadoni, che oggi vive in Olanda e ha dato vita al Circolo degli emigrati sardi di Arnhem, e la storia di Giuseppe Pisu, tonarese di origine, oggi Presidente del Circolo degli emigrati sardi dell’Abruzzo-Molise.
Ma i “Figli di Sardegna” sono anche quelle persone che non sono nate in quest’isola e che per scelta, o per necessità, si sono trovate a viverla e a renderle onore tutti i giorni con il loro lavoro. E questa è la storia di Mamadou Mbengue, immigrato dall’Africa che oggi si occupa di progetti interculturali e di integrazione dei ragazzi che approdano nelle nostre coste senza certezza sul futuro.
Tra gli artisti di cui si racconta la storia nel libro troviamo lo scultore Luigino Camedda; ma c’è spazio anche per figure come quella di Antonello Lai, il giornalista impegnato a favore delle persone più fragili. Si parla di Marinella Canu, che con la sua associazione “Luna e Sole” contro la violenza sulle donne, offre la possibilità di comprendere i connotati di questo fenomeno in Sardegna. E poi c’è Sonia Carta, raccontata dalle parole dell’amico Nicola Montisci, che ha creato il suo blog Facendo cose a Cagliari per aiutare tutte le imprese messe in ginocchio dalla pandemia.
Nel libro troviamo la toccante storia di Stefania Calvisi che ha voluto parlare della sua malattia: la Sclerosi Multipla. Una malattia comune a molti abitati dell’Isola; un triste primato per la Sardegna.
E infine c’è un capitolo riservato a Gigi Riva, l’uomo simbolo del riscatto sportivo e non solo di quest’isola. Ha portato il Cagliari al trionfo con la conquista dello scudetto nel 1970 e ha scelto di vivere in Sardegna, una terra che ha amato e nella quale si è identificato fino al punto da sceglierla come sua dimora.
Dalla prefazione di Franco Mascia riportiamo un passaggio particolarmente significativo: “Questo libro parla di noi sardi, della nostra terra, quella che portiamo nel cuore anche quando emigriamo... e ha un profumo particolare: un profumo di terra, quella che quando ti entra nelle narici, ovunque tu vada, non la scorderai mai più perché è profumo di casa, profumo di mamma, profumo di Sardegna.”
Figli di Sardegna, racconti di vita IV di Stefania Cuccu, autoprodotto, pag. 372, 13.34 x 1.52 x 20.32 cm, 2024.
(Redazione)
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