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Il Manifesto Editoriale: Una Guida per Autori e Lettori



Interlinea 

Forse avrete sentito parlare del manifesto editoriale di una casa editrice. E se non ne avete mai sentito parlare e non sapete cosa sia né perché è importante, allora lo spiego in questo articolo.

Il manifesto editoriale è un po’ la dichiarazione d’intenti della casa editrice. Riflette la visione, i valori e i suoi obiettivi. È una sorta di carta d’identità, un’identità editoriale, e orienta i “perché” dietro ogni pubblicazione.

Ogni casa editrice ha una propria visione del mondo, sia in generale che del mondo editoriale. Alcune possono promuovere la letteratura sperimentale, altre si concentrano sulla divulgazione scientifica o sulla narrativa per ragazzi. Questa visione del mondo orienta le scelte editoriali e permette al pubblico di comprendere il tipo di libri che si troverà tra le mani. Tale visione guida anche gli autori nella scelta della casa editrice, qualora volessero presentare un manoscritto.

Una casa editrice che si occupa di letteratura per bambini esprimerà all’interno del manifesto l’età a cui si rivolge e il tipo di pubblicazioni che promuoverà, come libri didattici o narrazioni adatte ad un pubblico così piccolo. Diversamente una casa editrice horror avrà un pubblico totalmente diverso.

Perché è importante tutto ciò?

Perché permette sia agli autori e sia ai lettori di orientarsi nel vasto mondo dell’editoria.

Non tutte le case editrici pubblicano per tutti e il manifesto permette di creare un legame più stretto con i lettori che condividono valori, gusti e aspettative.

Vi faccio qualche esempio concreto.

Nel sito del gruppo Mondadori c’è scritto: “La nostra missione è favorire la diffusione della cultura e delle idee attraverso prodotti, attività e servizi che soddisfino i bisogni e i gusti del più ampio pubblico possibile”. La dichiarazione è più che chiara. Il gruppo Mondadori pubblica qualsiasi cosa sia in grado di diffondersi a più lettori possibili. E non a caso è la prima casa editrice in Italia.

Dal sito della casa editrice Iperborea: “Iperborea è una casa editrice indipendente fondata da Emilia Lodigiani nel 1987 per far conoscere la letteratura dell'area nord-europea in Italia”. In questo caso Iperborea è molto specifica e si concentra su un’area geografica invece che su un genere letterario.

E ancora, dal sito di Hypnos: “Edizioni Hypnos è una casa editrice indipendente dedicata alla diffusione della letteratura weird e fantastica in Italia, attraverso la pubblicazione di opere di autori italiani e stranieri”. In questo caso Hypnos si occupa di un genere letterario nello specifico, vale a dire la letteratura del fantastico.

In conclusione, ogni autore e ogni lettore dovrebbe controllare il manifesto editoriale prima di fare qualsiasi scelta. E questo vale soprattutto per gli autori che intendono inviare un manoscritto per la valutazione.

Non è bene inviare a tutte le case editrici senza distinzione sperando che una risponda. Non è un bel biglietto da visita e, fidatevi, ci si accorge benissimo se un autore spara nel mucchio già da come scrive l’email di presentazione. Forse l’ho già detto in un altro articolo ma è sempre meglio ribadire: le case editrici non sono tipografie. E per la legge dei grandi numeri più sparate nel mucchio e meno beccate il bersaglio. Optate per scelte ponderate e avrete più possibilità.

Vorrei estendere il consiglio anche alle agenzie letterarie che spesso e volentieri presentano autori non in linea con gli intenti della casa editrice. Catartica Edizioni ha un manifesto ben preciso: “Il progetto è orientato principalmente, ma non esclusivamente, alla Sardegna, con l’obiettivo di raccogliere e valorizzare le tematiche che ne animano il dibattito socio-politico e culturale. L’attenzione è rivolta alle realtà locali, alle periferie, alle culture alternative e urbane”.

Questo significa che se un’agenzia letteraria presenta un romanzo fantasy o horror non verrà preso in considerazione. Per quanto io personalmente apprezzi e ami entrambi i generi, la casa editrice non ha quell’obiettivo.

Autori, lettori, e chiunque volesse avere a che fare con una casa editrice, siate sempre informati.

(Giuseppe Brundu)

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