Editoria a pagamento: i segnali da non ignorare
Interlinea
Dopo aver parlato dell’editoria a pagamento (crowdfunding compreso) veniamo ora a qualche consiglio. Come riconoscere ed evitare una casa editrice a pagamento (sì perché di solito non hanno un’insegna o un sito con la scritta “editoria a pagamento”). A meno che non lo facciate volutamente, si consiglia di evitarle.
Nei paesi anglosassoni viene chiamata “Vanity Press”. E proprio perché va a solleticare quella debolezza, quella droga, quel bisogno smodato racchiuso in una sola parola: vanità. Se foste cristiani sappiate che la vanità viene vista come esempio di superbia e quindi uno dei sette peccati capitali. Se non foste cristiani sappiate che comunque la vanità non è una bella cosa. Si tratta di un’ingiustificata vanteria. Dopo questa importante premessa veniamo a noi.
Molto spesso questo tipo di attività utilizzata metodi molto subdoli e riescono ad ingannare l’autore alle prime armi. Uno dei metodi per attirare i malcapitati è la pubblicità sui social o spesso anche sui giornali. Con un semplice Bias psicologico, l’inganno è fatto: se viene pubblicizzata su un quotidiano nazionale o su un social è per forza seria. No, in realtà proprio la pubblicità implica la ricerca spasmodica di pubblicazioni che a sua volta implica la pubblicazione di qualsiasi cosa, a patto che abbiate il portafoglio pronto. E come se non bastasse la pubblicità fa leva sul desiderio, questa attesa di toccare con mano il tuo sogno, di vedere realizzata la tua necessità di apparire su un rettangolo di carta, questo bisogno smodato così annebbiante e così diffuso al giorno d’oggi di dover essere per forza sulla vetrina di qualcosa. Ecco, tenetevi alla larga da chi vi regala i vostri sogni in cambio di denaro.
Immaginatevi così: avete scritto il vostro romanzo e volete pubblicarlo. E trovate sui social o su un giornale questa fantomatica pubblicità. Diamole il beneficio del dubbio, per non cadere in pregiudizi, e andiamo a controllare il sito della casa editrice.
Un campanello d’allarme dovrebbe suonare nella vostra testa se notate che nel sito l’editore avvisa a caratteri cubitali di essere distribuito in libreria. Ovviamente, come qualsiasi editore. Quindi perché specificare una cosa ovvia?
Sempre sul sito, un’altra dicitura di questo genere dovrebbe mettervi in allarme: “Il tuo libro sarà presente e ordinabile sui siti delle più grandi catene come Mondadori, Feltrinelli e altri”. Certo, se andrete a controllare sarà così. Non perché ci siano accordi tra i grandi colossi e la suddetta casa editrice ma perché qualsiasi libro con ISBN in Italia entra a far parte di una sorta di anagrafe che lo fa comparire su tutti i database delle librerie. Quindi avviso inutile quanto stupido.
Altro elemento ricorrente sui siti degli editori a pagamento consiste nel sottolineare l’oggetto libro. Cioè le sue caratteristiche tecniche. Carta pregiata, formato personalizzato, tutti i nostri libri hanno codice ISBN, la nostra distribuzione è capillare e via dicendo. La carta pregiata non esiste, a meno che non si tratti di pergamena. Il formato personalizzato non lo decide l’autore perché non è una maglietta ma ci sono una linea editoriale e delle collane. I libri hanno per forza un codice ISBN. E la distribuzione è capillare nei limiti del distributore. Quindi altra fuffa.
Mettiamo caso che tutto ciò non vi ha convinti e decidete comunque di inviare il vostro manoscritto, basandovi sulla buona fede. Ma sì, figurati se mi fanno pagare.
Bene, controllate il catalogo. Se è così vasto da coprire ogni campo e ha una quantità abnorme di pubblicazioni annuali e nonostante tutto questo rimane sconosciuta dovreste un po’ storcere il naso.
Se ciò ancora non vi ha convinti e avete comunque inviato il vostro manoscritto controllate i tempi di risposta. Se sono rapidissimi e in alcuni casi immediati fatevi due domande. Anche perché in molti casi è possibile che sia stata impostata una risposta automatica con un riscontro positivo. Una casa editrice seria si prende il tempo per rispondere e valutare un manoscritto.
Se volete comunque pubblicare a pagamento dopo aver letto questi avvisi, fate pure. I soldi sono i vostri
Per concludere, quando un editore vanta le proprie caratteristiche tecniche o promette chissà cosa agli autori qual è il suo target? Ovviamente l’autore. La casa editrice cerca di accaparrarsi autori, gli autori sono i suoi clienti perché gli autori pagano la propria pubblicazione, quando invece i suoi clienti dovrebbero essere i lettori.
Una casa editrice seria non ha bisogno di pubblicizzare il modo in cui un libro viene creato o la propria distribuzione, al lettore non interessano questi dati. La casa editrice deve promuovere gli autori stessi, i loro libri, le loro storie. Se si tratta di una casa editrice seria gli autori arriveranno da se’.
Fate attenzione dunque a chi millanta troppo. Vuol dire che alla fine vi ritroverete con un bel conto da pagare e qualche scatolone in cantina del vostro irrinunciabile romanzo.
(Giuseppe Brundu)
Lascia un commento