Stefano Giuliani: L’Antiquarium Turritano, un punto di incontro culturale
Il Museo Archeologico “Antiquarium Turritano” di Porto Torres, che ha recentemente compiuto 40 anni, continua a essere un punto di riferimento culturale per il territorio. Nel 2024, il museo ha registrato quasi 10.000 visitatori, evidenziando un notevole incremento rispetto agli anni precedenti. Questo risultato è stato favorito da numerose attività didattiche, eventi culturali e iniziative di valorizzazione del patrimonio archeologico. Tra queste ci preme sottolineare la collaborazione con Catartica Edizioni, la piccola casa editrice sassarese, particolarmente legata al territorio, con la presentazione del libro per bambini Il Gran Samà scritto da Maria Daniela Carta. Inoltre, il 14 febbraio, giorno di San Valentino, il museo ospiterà la presentazione della silloge poetica Fiera di Anna Borghi, confermando il suo ruolo di spazio di aggregazione culturale aperto a diverse forme artistiche ed espressive. Attualmente diretto dal dottor Stefano Giuliani, in carica dal 1° settembre 2021 dopo aver guidato il Museo Giorgio Asproni di Nuoro, l’Antiquarium Turritano si conferma un luogo centrale per la promozione della cultura e della storia locale. Abbiamo voluto intervistare il dottor Giuliani per approfondire il suo punto di vista sulla gestione del museo, le attività svolte e i progetti futuri.
1) Qual è stata la sua esperienza personale nel dirigere il Museo Antiquarium Turritano?
Sono arrivato all’Antiquarium Turritano che era stato appena riallestito ad opera della precedente direttrice Letizia Pulcini, e ho stabilito da subito un legame stretto con l’Amministrazione Comunale e cercato di valorizzare le competenze della squadra che lavora al museo, che nel frattempo è cresciuta anche numericamente con l’arrivo di personale qualificato. Inizialmente continuavo ad occuparmi anche del museo di Nuoro, poi ho potuto dedicarmi con più concentrazione sull’Antiquarium, sia relativamente alle iniziative interne che ai rapporti tra questo e gli altri musei nel territorio. Sono molto contento di lavorare a Porto Torres, alla quale ero legato sin dai tempi dell’Università, con cui ho partecipato alle campagne di scavo delle Terme Pallottino nel 2009 e 2010.
2) Il Museo Antiquarium Turritano ha recentemente compiuto 40 anni. Cosa rappresenta questa ricorrenza per lei e per il suo staff, e in che modo avete celebrato questo traguardo insieme?
Abbiamo avuto la fortuna di celebrare questo traguardo importante con una serie di eventi che hanno messo il museo in rapporto con il suo passato, con diversi ospiti che hanno raccontato il loro legame con gli studi su Turris Libisonis, ma anche con lo spazio circostante, con la ricerca di un contatto con tutti i musei del territorio, inteso in senso vasto, da Alghero a Castelsardo. Il museo va incontro a ulteriori cambiamenti, tra cui un riallestimento completo e l’adeguamento alla normativa europea in tema di accessibilità e di politiche green, ed è stato un momento importante di riflessione sulla strada svolta finora e su quella ancora da fare.
3) Quali sono i reperti più significativi esposti attualmente e perché sono importanti per la storia di Porto Torres?
Se dovessi scegliere un gruppo di reperti esposti al museo credo che indicherei quelli relativi alla sezione sulla religione, a partire dall’Ara di Bubastis che è forse il più famoso oggetto esposto al museo, di cui è un po’ il simbolo del museo insieme alla maschera del Satiro e al mosaico di Orfeo. A Porto Torres infatti sono attestati, sin dalla primissima età imperiale e quindi da poche generazioni dopo la fondazione della città al tempo di Cesare, numerosi culti di origine orientale o egizia, mostrando sin dalle origini una comunità estremamente aperta e accogliente, che ben si addice a una città portuale.
4) Tra i reperti esposti nel museo, ce n’è uno in particolare che ritiene possa affascinare i visitatori?
Oltre ai reperti legati ai culti orientali a cui accennavo prima, credo che sia particolarmente affascinante il mosaico di Septimia Musa e di Dioniso, che riproduce un letto nuziale, e che si presta a diversi livelli di lettura: quello delle modalità di autorappresentazione del cristianesimo delle origini all'inizio del V sec., in cui ancora non è la Croce il simbolo cristiano per eccellenza; quello prettamente archeologico legato alla topografia della città, in cui la zona di Balai risulta occupata da sepolture monumentali; quello linguistico, con un latino che già mostra fenomeni fonetici di corruzione che preannunciano lo sviluppo successivo delle lingue romanze; quello sociale, con la storia di persone comuni della Porto Torres del passato, di cui veniamo a sapere nomi e gradi di parentela; quello artistico, con l’abilità degli artisti che hanno preparato il mosaico e così via. E' chiaro che non tutti questi elementi sono intuitivi, e spesso i visitatori devono essere guidati dal personale del museo, sempre disponibile a fornire informazioni.
5) In che modo il museo si impegna a coinvolgere la comunità locale e i visitatori?
Una delle preoccupazioni del museo è quella di rivolgersi anche alla comunità locale, e non unicamente ai visitatori di passaggio in Sardegna nella stagione estiva. Sono da leggere in questo senso le varie iniziative di divulgazione culturale e valorizzazione che vengono regolarmente proposte, in modo da fornire alla comunità locale un’offerta variegata e l’opportunità di tornare spesso a visitarci. Non sempre le iniziative sono strettamente connesse all’archeologia, perché riteniamo questo museo un punto di riferimento per la comunità e quindi un luogo attrattore, in grado di offrire uno spazio a disposizione anche di iniziative differenti.
6) Lo scorso anno il museo ha ospitato diverse iniziative pubbliche, tra cui l’evento organizzato in collaborazione con Catartica Edizioni per la presentazione del libro Il Gran Samà. Come si integrano iniziative di questo tipo con le attività di conservazione archeologica del museo?
Un museo è un luogo di crescita culturale, e questa può essere perseguita anche distanziandosi dalla tematica principale di cui il museo si occupa. Presentazioni letterarie, laboratori per bambini ecc. sono occasioni, in questo caso soprattutto per i più piccoli, per familiarizzare con l’ambiente museo e percepirlo come un luogo dinamico, interessante e stimolante, in cui la collezione archeologica può anche rimanere sullo sfondo, facendo da cornice – in piena sicurezza per i reperti – a iniziative di vario tipo.
7) In occasione della ricorrenza di San Valentino, è in previsione la presentazione della silloge poetica “Fiera” di Anna Borghi. Pensa che collaborazioni come quella con Catartica Edizioni e altre realtà esterne al museo possano diventare una parte stabile della programmazione del museo? Qual è l'importanza di eventi culturali come questo per il museo e la comunità?
È per noi importante riuscire a proporre una serie di eventi regolarmente durante l’anno, ma in particolare celebrare le ricorrenze e le festività con eventi che si avvicinano alla tematica della giornata. Per questo motivo abbiamo pensato che in occasione di San Valentino potesse essere interessante avvicinarsi al mondo della poesia, nelle sue varie declinazioni. Pensiamo che il museo e realtà del settore culturali quali le case editrici o altri istituti della cultura, pubblici e privati, possano trarre reciproco vantaggio dalla collaborazione, condividendo spazi, competenze e professionalità.
8) Guardando al futuro, quali sono i suoi obiettivi principali per il museo e quali nuove iniziative possiamo aspettarci nei prossimi anni?
Tre obiettivi principali: un riallestimento completo del museo (con particolare attenzione agli aspetti dell’accesibilità e dell’efficientamento energetico); una estensione degli orari e dei giorni di visita; una maggiore coordinazione con altri musei e istituzioni del territorio per fornire un’offerta sempre più integrata, al di là dei confini amministrativi.
9) Cosa si augura che i visitatori, grandi e piccoli, portino via dopo una visita al Museo Antiquarium Turritano?
Mi auguro di lasciare nei visitatori, grandi e piccoli, la volontà di tornare. Significa che l’esperienza è piaciuta, e che la visita non rimane isolata e fine a sé stessa. Anche per questo invitiamo tutti a seguire le nostre pagine social dove diamo notizia delle varie iniziative ed eventi.
Info & contatti:
Museo Archeologico Nazionale Antiquarium Turritano e Area Archeologica
Via Ponte Romano, 99 - 07046 Porto Torres (SS)
https://antiquariumportotorres.cultura.gov.it/it/E-mail: drm-sar.museoarcheo.portotorres@cultura.gov.it
Cell. +39 338 657 2476
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