
Dopo il successo del Poetry Slam di domenica 2 novembre alla Taberna Cervisia di Porto Torres, dove Alberto Masala è stato ospite della serata condotta da Sergio Garau, e l’incontro del 4 novembre al Vecchio Mulino di Sassari per la presentazione del libro Risolza, la scena poetica sarda si sposta ora allo Spazio Bunker. Giovedì 6 novembre, alle ore 21:00, il luogo ospiterà la presentazione di Una Cantada, pubblicato da Catartica Edizioni, con l’accompagnamento musicale alla chitarra flamenca di Marcello Porceddu.
Una Cantada nasce dal dialogo tra autori che vivono tra Italia e Spagna e che condividono un modo di intendere la poesia come esperienza collettiva, radicata nella musica e nelle tradizioni popolari. È un viaggio che unisce Andalusia, Sardegna ed Emilia-Romagna attraverso forme poetiche come le letras flamencas, la poesia logudorese e le zirudele bolognesi, in un intreccio che supera la mera riproposizione della tradizione per restituirle una nuova forza critica e contemporanea.
Per Masala e i suoi compagni di viaggio – Lorenzo Mari, José María Gómez Valero e David Eloy Rodríguez – la poesia non è un esercizio estetico, ma un atto di presenza nel mondo. In un tempo in cui la voce poetica è spesso neutralizzata dal conformismo o dall’autoesotismo funzionale alla promozione turistica, Una Cantada si propone come un gesto di resistenza, un modo per restituire alla parola la sua dimensione più autentica e necessaria.
Figura di riferimento della poesia orale e performativa, Alberto Masala porta con sé un lungo percorso di impegno culturale e sociale. Le sue poesie – spesso intrecciate alla lingua e alla memoria della Sardegna – sono attraversate da una costante tensione civile, di denuncia contro l’occupazione militare dell’isola e di solidarietà con i popoli oppressi, come quello palestinese. In lui la parola poetica non è mai separata dal pensiero critico, e diventa gesto politico, atto di libertà.
L’incontro allo Spazio Bunker, inserito nella rassegna “Il rumore delle pagine – rassegna letteraria e dintorni”, organizzata da CAATS – Cunsorziu Artistas Artesanos Turritanos Sardos e Teatro Caverna con il contributo della Fondazione di Sardegna e della Regione Sardegna, sarà l’occasione per ascoltare una voce che da decenni attraversa frontiere, lingue e conflitti, restituendo alla poesia il suo compito più alto: dire ciò che il potere preferirebbe restasse in silenzio.






