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“Tutte le strade finiscono qua”. Intervista a Michele Mureddu



Michele Mureddu, classe 1989, è una delle penne più singolari pubblicate da Catartica Edizioni nel 2021. Una scrittura influenzata dal cinema e dai ritmi della comunicazione contemporanea, che incontra i gusti dei più giovani parlando di temi di grande attualità come la pandemia e i rischi ambientali legati al nucleare.

1) Com’è avvenuto l’incontro con Catartica Edizioni?

L’incontro con Catartica è avvenuto per caso durante la prima edizione oristanese di Pitticcu, chiacchierando tra i vari stand.

2) Ci vuoi raccontare di cosa parla il tuo libro?

Il mio libro parla in qualche modo di speranza. La speranza che porta il protagonista a cercare la propria famiglia, tra le campagne e i paesi di una Sardegna distrutta dal nucleare.

3) Come è nata l’idea di descrivere una Sardegna post apocalittica?

Volevo parlare di una Sardegna diversa dai soliti racconti ed evitare le solite tematiche. Volevo raccontare di una Sardegna che non ha più banditi da tanti anni, ma bensì minacce molto più grandi e non tanto incredibili come si può pensare. Come ad esempio lo spopolamento e i giovani che non vedono l’ora di andarsene da qua, la povertà o, per l’appunto, il nucleare.

4) Il ritmo con cui si sbroglia la trama del libro ricorda molto la comunicazione cinematografica e le serie tv. Pensi di riuscire a intercettare i gusti dei più giovani?

I giovani e gli ormai neanche tanto giovani come me, ormai vogliono cose realistiche, svelte e crude. Tutti si sono stufati del politicamente corretto e delle serie tv in cui ai protagonisti non scappa neanche una parolaccia. Non so sono riuscito ad intercettarli, ma sin dalla prima stesura il mio unico intento era di non annoiare i lettori, immaginandomi i capitoli un po’ come le classiche puntate da 50 minuti delle serie.

5) Quali sono le principali differenze tra cinema e scrittura?

La differenza principale è che nella scrittura devi saper descrivere bene le cose che ogni lettore dovrà immaginarsi, in modo che ognuno si crei il proprio mondo mentale, mentre al cinema hai già tutto pronto davanti agli occhi e le facce dei protagonisti sono uguali per tutti.

6) Che opinioni hai ricevuto fino a questo momento del libro?

Per fortuna, opinioni positive. Il parere più comune, è la scorrevolezza e la voglia di sapere cos’altro accadrà a quel povero ragazzo del protagonista.

7) Negli ultimi tempi si è riacceso molto il dibattito sulla transizione energetica e sulla salvaguardia ambientale. Paradossalmente c’è chi presenta il nucleare proprio come una alternativa valida ai combustibili fossili. Che idea ti sei fatto in proposito?

Basta pensare che quasi un millennio di combustibili fossili ancora non eguaglia le catastrofi ambientali causate ad esempio dagli incidenti di Chernobyl e Fukushima.
Quindi, visto che abbiamo la possibilità di produrre e utilizzare naturalmente energia pulita e infinita, non sono favorevole ne all’uso del nucleare ne al continuare con l’uso dei combustili fossili.

8) Pensi che la cultura e l’arte possano in qualche modo incidere sulle decisioni che contano e sui cambiamenti sociali sia a livello globale che locale? Esiste un ruolo che gli artisti possono svolgere?

Indubbiamente sì, il linguaggio artistico ha il potere di entrare nella vita delle persone anche più della politica, soprattutto perché più comprensibile, quindi l’artista dovrebbe sempre farsi promotore di una filosofia di vita piuttosto che di una filosofia di morte.

9) Progetti per il futuro?

Riuscire a scrivere un secondo libro!

***

ISBN: 978-88-85790-70-4
Autore: Michele Mureddu
Editore: CATARTICA EDIZIONI
Data di uscita: 13 dicembre 2021
Genere: Narrativa
Collana In Quiete
Prezzo: 12.00 €
Nº pagine: 96
Dimensioni: 12x20,5 cm



Tutte le strade finiscono qua

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