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A Sassari, la presentazione del libro “Sono morto come un vietcong. Leucemie di guerra” di Giulia Spada


Sarà una serata di riflessione e impegno quella che attende i cittadini di Sassari venerdì 8 settembre alle ore 18:00 presso la Libreria le Messaggerie Sarde, piazza Castello, 11
In occasione di questo importante evento, l’autrice Giulia Spada presenterà il suo libro Sono morto come un Vietcong. Leucemie di guerra. L’iniziativa, organizzata dalla libreria vedrà la partecipazione di Francesca Arca e promette di offrire uno sguardo profondo e toccante sugli impatti della militarizzazione in Sardegna. È un’occasione imperdibile per unirsi a una discussione cruciale e per sostenere una voce coraggiosa che solleva questioni fondamentali sulla nostra comunità e l’ambiente che ci circonda.

Nella Sardegna contemporanea, il paesaggio idilliaco e il suo patrimonio culturale affrontano una realtà oscura e poco conosciuta. Sono morto come un vietcong. Leucemie di guerra, un libro edito da Sensibili alle foglie, porta alla luce una storia che è stata a lungo nascosta nelle pieghe dell’isola. L’autrice, Giulia Spada, ci guida attraverso un viaggio disturbante, un viaggio nella militarizzazione e colonizzazione della Sardegna da parte di eserciti provenienti da tutto il mondo.

Il fulcro di questo libro è il racconto del padre dell’autrice, un umile professore di scuola media in un piccolo centro nel sud dell’isola. Attraverso le sue parole, apprendiamo ciò che accade intorno a lui: persone che muoiono di leucemie e tumori, animali che nascono deformi e l’incessante attività della base militare nelle vicinanze del paese. L’autrice sceglie la forma del racconto per creare consapevolezza sociale su questa tragedia, sottolineando che in questi luoghi non si muore solo di malattie, ma di guerra. Ciò significa che chi resta sono orfani, orfane, vedovi e vedove di guerra.

Giulia Spada, laureata in antropologia culturale, si è specializzata in antropologia medica e antropologia della morte. Ha lavorato su progetti legati al fine vita. La sua presenza in questo contesto arricchisce ulteriormente la comprensione di una realtà complessa.

Il libro è arricchito dalla postfazione di Marilina Rachel Veca, membro onorario dell’Associazione Vittime Militari e Familiari delle Vittime e dell’Associazione Nazionale Vittime Uranio Impoverito, che porta una testimonianza importante. Le sue esperienze e il suo coinvolgimento in audizioni parlamentari in Italia e in Serbia sugli effetti dell’utilizzo di proiettili all’uranio impoverito confermano la gravità di ciò che viene esaminato in questo libro.

Sono morto come un vietcong. Leucemie di guerra ci invita a riflettere su una realtà oscura e poco conosciuta che coinvolge la Sardegna e le sue comunità. L’autrice, insieme a importanti figure come Marilina Rachel Veca, getta una luce sulla militarizzazione e i suoi impatti devastanti sulla popolazione e l’ambiente.

Questo libro è un grido di allarme, un invito a guardare al di là delle statistiche di morti per malattia e a riconoscere che in queste terre si sta combattendo una guerra silenziosa. È un richiamo all’azione per proteggere la vita delle persone e la bellezza naturale di questa isola. La storia della Sardegna, come raccontata in questo libro, è una storia che tutti dovremmo conoscere e condividere, affinché possiamo lavorare insieme per un futuro migliore.

(Redazione)

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