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Ricordando Carlo Valle: tra teatro e impegno civile


Oggi, 9 settembre, il mondo dell’arte e della cultura piange la perdita di Carlo Valle, attore di teatro e cinema molto conosciuto e apprezzato, aveva recitato in ruoli comici e drammatici in oltre duemila spettacoli nei teatri di tutta Italia, lavorato per il cinema e condotto laboratori teatrali per ragazzi e adulti.
 La sua vasta carriera artistica iniziata quarantuno anni fa in Lussemburgo con la Compagnia Gruppo Amici del Teatro lo ha visto interpretare una varietà di testi, da autori come Petito, Scarpetta, De Filippo, Checov, Shakespeare, Ruzante, Alighieri, Stravinskij, Goldoni, Lussu, Ovidio, Dickens, Levi. Ha lavorato con una schiera di registi di talento, tra cui Giampiero Cubeddu, Michele Mirabella, Leonardo Sole, Gianfranco Mari, Sante Maurizi, Gianfranco Cabiddu, Malakij Bogdanov e Benito Urgu.
Inoltre, Carlo Valle è stato il partner di Daniele Monachella nella commedia
“Era L’allodola?”, che nel 2018 ha raggiunto la finale del Roma Comic Off, conquistando il pubblico sia in teatro che in radio.  
Milanese d’origine, Carlo Valle aveva scelto di vivere in Sardegna. La notizia della sua scomparsa ha scosso profondamente chi ha avuto il privilegio di conoscerlo e in particolare Sassari, la città dove risiedeva da decenni e in cui era molto ben voluto.
Carlo Valle, è stato molto più di un semplice interprete. La sua generosità lo ha spinto a essere protagonista di numerose iniziative culturali, in particolare quelle destinate ai bambini, lasciando un’impronta indelebile nella comunità artistica.
Non solo un grande attore, Carlo ha sempre abbracciato una visione più ampia del suo ruolo nell’arte, sempre presente nelle lotte per i diritti civili e politici dei sardi. Lo ricordiamo presente nelle mobilitazioni contro la militarizzazione della Sardegna e il suo nome figura tra i sottoscrittori, nel luglio dello scorso anno, del “Manifesto contro la guerra promosso dal mondo dell’arte e della cultura in Sardegna” con il supporto di indielibri.
Carlo Valle ci ha lasciati all’età di 62 anni, ma il suo impatto sulla cultura e sulla società resterà per sempre. La sua eredità artistica e il suo impegno sociale continueranno a ricordarci che l’arte può essere un potente strumento per il cambiamento anche nelle sfide più difficili.
(Redazione)

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