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Maria Paola Cordella: Arte e attivismo per la sovranità energetica della Sardegna


Il Collettivo ArtEntu - artiste e artisti per la Sardegna è nato attorno al grande movimento popolare che si oppone alla speculazione energetica nel
lisola, in risposta allinstallazione di centinaia di pale eoliche e campi fotovoltaici in una misura abnorme rispetto al reale fabbisogno della popolazione sarda. Fin dallinizio si è contraddistinto per il lancio di un messaggio attraverso una prospettiva artistica e culturale. Ospite della giornata dedicata alla sovranità energetica e alla tutela ambientale del Festival Sas Puntas, abbiamo parlato con Maria Paola Cordella, una delle animatrici del collettivo, per sapere di più sul loro contributo al festival.

1) L’isola vive una fase delicata di cambiamento tra la transizione energetica e la tutela del territorio. Quali sono, secondo te, le priorità che le comunità locali dovrebbero affrontare per difendere la propria sovranità, e come può l’arte sostenere questa lotta?

Questa può essere una grande occasione per riprendere in mano le redini di un futuro che sia connesso col territorio e le persone che lo abitano.
È ora che si inizi a concepire una transizione della Sardegna verso una condizione dove anche le altre servitù di questa terra siano inserite in questo processo di partecipazione e attenzione. Terra di servitù militari, terra di conquista di industrie fallimentari e inquinanti, di servitù economiche e grandi conflitti sociali, colonizzazione culturale e linguistica.
Questa transizione verde deve essere intesa come ritorno a un rapporto con 
lambiente e la natura intesi come grande bene comune unico e irripetibile. Insomma la transizione green non deve essere un obiettivo raggiunto ma linizio di un nuovo percorso che ci transiterà in una nuova condizione di popolo con una propria autodeterminazione.
ArtEntu se ha un ruolo è quello di mettere in evidenza le contraddizioni, i dubbi e le brutture che avvengono in Sardegna sulla pelle dei sardi valorizzando la bellezza dei luoghi attraverso l’energia delle persone.

2) La vostra azione del candeliere simbolico a Sassari ha avuto un forte impatto. Potresti raccontarci di più su quellazione e su come pensate di sensibilizzare in futuro su temi così cruciali?

Per cambiare uno sguardo impigrito da anni di passività bisogna correre dei rischi, entrare nel tessuto endemico delle comunità, individuarne i segni identitari, trasformali nel rispetto della tradizione e trasfigurandoli metterli a servizio delle azioni di sensibilizzazione. Così è successo per il candeliere. La Faradda per i sassaresi è sacra è intoccabile così abbiamo pensato l’Azzadda, in sinergia col Comitato della Nurra, abbiamo risalito un tratto del percorso tradizionale contro mano, portando il nostro candeliere, realizzato con un collage di opere a tema “transizione energetica” realizzate da diversi artisti, al cospetto del sindaco per avere delle risposte riguardo la posizione dell’amministrazione nei confronti delle molteplici invasioni prospettate nel territorio della Nurra.
Crediamo che l’arte possa aiutare le comunità a cambiare lo sguardo e vivere questo processo di cambiamento con la coscienza che non si può essere eternamente schiavi di decisioni calate dall’alto e aliene alla realtà dei territori e alla volontà di popolo, ma non ci si può neanche sentire padroni di questa terra ed essere liberi di svenderla al peggior offerente.
Vorremmo veicolare il concetto che siamo custodi di un patrimonio prezioso e abbiamo la responsabilità di lasciarlo in eredità a chi verrà dopo di noi nelle migliori condizioni possibili.

3) Il Collettivo ha creato sin dall'inizio una connessione tra arte, comunità e la lotta contro la speculazione delle multinazionali del vento e del sole. Come vi preparate a portare la stessa forza visiva e comunicativa all'interno del festival?

ArtEntu vuole sviluppare legami tra le persone e i luoghi attraverso incursioni estemporanee e azioni concertate, corali e collettive.
Per Sas Puntas, nell’affascinante e misterioso sito di Su Crocefissu Mannu, proponiamo un’azione che inviterà il pubblico a connettersi con il luogo, una citazione umile e ridimensionata della storica azione magistralmente orchestrata da Maria Lai:

FILI
Ciascuno di noi è un filo
che vuol tessere il proprio destino Ciascuno di noi ha il proprio filo Di vissuto, memorie e desideri Fili tesi in un ordito saldo
Che accoglie fili per nuove trame Così ci leghiamo l’un l’altro
Per essere più forti
Per intrecciare il nostro dissenso Ci leghiamo ai luoghi
Che natura ha ricamato Con amore e perizia
Ci facciamo manto di protezione Scudo
Rete
Forse garbuglio Ma facciamo!

Festival Letterario Sas Puntas

Contatti e Informazioni
https://www.saspuntasfestival.org/
E-mail: saspuntafestival@gmail.com
Cell. +39 328 1358752

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