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Racconti di Libertà e Dissenso: Il Premio Urban Jungle


La quinta edizione del Premio Letterario “Urban Jungle”, promosso da Catartica Edizioni in collaborazione con indielibri, dal titolo “SILENZIO”, ha affrontato tematiche quanto mai attuali, invitando i partecipanti a parlare di repressione, censura e sorveglianza con storie capaci di rompere le catene imposte alle voci dissidenti in scenari storici, di fantasia e/o distopici. Dalla lotta per la libertà di espressione alla denuncia delle dinamiche di potere, i racconti selezionati spaziano tra movimenti di resistenza collettiva e narrazioni intime di individui che sfidano il sistema.

Lanciato a metà agosto 2024, il concorso ha richiesto due proroghe, necessarie per permettere la selezione di racconti che rispondessero pienamente ai requisiti richiesti dal bando. Dei 52 testi ricevuti in tre mesi e mezzo, solo 26 erano conformi alle indicazioni, sia tematiche che tecniche. Questo ha posto in evidenza un problema ricorrente nell’ambito dei concorsi letterari: molti partecipanti tendono a ignorare le linee guida dei premi, inviando testi che spesso non rispettano nemmeno la lunghezza richiesta, in questo caso fissata tra un minimo di 10.000 e un massimo di 20.000 caratteri. I promotori si 
assumono la responsabilità di non essere riusciti a comunicare nel modo più chiaro possibile il tema e le specifiche tecniche del concorso, ma è anche importante sottolineare che la crescente offerta di concorsi generalisti può portare molti partecipanti a non leggere attentamente i bandi, con il risultato di allungare i tempi della selezione finale dei testi mese dopo mese.

Ma c’è di più. Una parte dei racconti scartati ha evidenziato un fenomeno in crescita: diversi testi erano palesemente generati da programmi di intelligenza artificiale. Frasi ridondanti, banali e spesso appiccicate a casaccio, tipiche dei testi prodotti da AI, sono emerse in alcune delle opere inviate. Questo solleva diverse questioni, tra cui una certa mancanza di rispetto nei confronti di chi poi si trova a leggere questi testi. Ma soprattutto, preoccupa l’idea che alcuni possono tentare di aggirare il giudizio di una giuria preparata utilizzando strumenti che non restituiscono quella genuinità e originalità che un racconto scritto da una persona in carne ed ossa può offrire. Con l’aumento dei concorsi generalisti, c’è il rischio di vedere invasi gli spazi editoriali da libri scritti con testi improponibili e tutti uguali, un fenomeno che, inevitabilmente, danneggia chi lavora con serietà e passione per fare un buon lavoro editoriale.

Un dato interessante emerge dalla selezione finale del concorso: tra i 26 racconti conformi al bando, 15 sono stati scritti da uomini e 11 da donne. Tra i 12 racconti scelti per la pubblicazione, però, si registra un equilibrio perfetto: 6 firmati da autrici e 6 da autori. Questo risultato offre spunti di riflessione: se da un lato conferma una leggera prevalenza maschile negli invii, dall’altro evidenzia la qualità e la forza narrativa dei punti di vista femminili. La prospettiva delle donne, in particolare, emerge con grande incisività nel trattare temi politici e sociali, portando nuovi sguardi e sensibilità su questioni di emancipazione e critica sociale.

Questo si inserisce perfettamente nel lavoro di ricerca portato avanti da Catartica Edizioni, che da sempre si concentra su stili originali e narrazioni capaci di ampliare il panorama culturale e letterario contemporaneo. La capacità di offrire punti di vista nuovi e originali è uno degli elementi che maggiormente rispecchiano l’obiettivo della casa editrice: dare voce a una pluralità di esperienze e storie che raccontino il mondo attraverso lenti non convenzionali.

La giuria, composta da Giovanni Fara (editore), Giuseppe Brundu (editor), Sabrina Meloni (musicista) e Vincenzo Elviretti (autore), ha basato la selezione su quattro parametri fondamentali: attinenza al tema, struttura narrativa, originalità e capacità di coinvolgere il lettore. Le storie raccolte in questo volume formano un mosaico di stili e contenuti diversi, ma uniti da un filo conduttore che ne amplifica la forza espressiva.

Tra le opere spiccano temi di grande rilevanza: la solidarietà con la Palestina, spesso mortificata dalla mistificazione delle notizie filtrate dai media ufficiali; la violenza delle vittime di dittature e guerre; il controllo sociale attraverso trattamenti sanitari obbligatori, con scenari distopici e violenti; la critica alla società che nega il libero pensiero, il diritto a una sfera emotiva indipendente, persino il diritto alla tristezza; la lotta in difesa dei diritti ambientali e civili. Alcuni di questi racconti, presenti nella raccolta in uscita il 10 febbraio, invitano alla riflessione, all’azione, alla ribellione, al dissenso e alla coltivazione di un pensiero critico.

Tutto questo è SILENZIO: un silenzio che si vuole spezzare con la forza delle parole, un silenzio che solo la lettura può infrangere.

Di seguito i racconti selezionati:
“Il silenzio di Oleg” di Fabio Losacco
“Distopia” di Michela Albanese
“Il fischio di Mozart” di Pasquale Salerno
“Voglia di libertà” di Claudio Lucchesi
“Oltre i confini” di Michele Maria Santoro
“Mimesi umbratile” di Rosario Mattia Moniaci
“Si prenderanno anche il silenzio” di Luisa Morfini
“Storia di un ordinario annichilimento dell’essere umano lavoratore” di Maria Simoniello
“Urban Green Hope” di Carla Novara
“Scheletri” di Isabella Tomassucci
“Libera Palestina!” di Marianna Bellobono
“Il diritto di non essere felici” di Matteo Salvatore Buscemi

(Redazione)

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