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Sassari Ospita la Sesta Edizione di Asincronie: Cinema, Fotografia e Poesia

Dal 23 maggio all’8 giugno Sassari ospita la sesta edizione di Asincronie, il festival internazionale di cinema documentario e fotografia curato dal collettivo 4CaniperStrada, con il sostegno della Fondazione di Sardegna, del Comune di Sassari e della Regione Sardegna. Il festival si articola tra lo Spazio Bunker, il Cinema Cityplex Moderno e la Sala Duce, con una ricca programmazione che mette al centro tre maestri: il poeta Alberto Masala, il fotografo italoamericano Lou Dematteis e il documentarista polacco Maciej Drygas.

L’anteprima si terrà il 23 maggio allo Spazio Bunker con l’inaugurazione della mostra “Five For One” di Lou Dematteis, a cura di Claudio Domini e Paolo Pisanelli. La mostra documenta oltre quarant’anni di carriera del fotoreporter della Reuters, dai fronti di guerra in Centro America negli anni ’80 ai cambiamenti politici e sociali negli Stati Uniti, osservati con uno sguardo fortemente critico verso i governi americani. Dagli scatti di San Francisco ai villaggi del Nicaragua, del Vietnam, dell’Ecuador, fino all’Italia, terra delle sue radici. L’esposizione resterà aperta fino al 7 giugno.

Dal 7 al 20 giugno, nella Sala Duce di Palazzo Ducale, sarà visitabile la mostra ufficiale della sesta edizione: “A Journey Back / Un viaggio di ritorno”, sempre di Lou Dematteis e sempre a cura di Domini e Pisanelli, alla cui inaugurazione sarà presente l’autore. Le fotografie raccontano quattro viaggi in treno compiuti in Italia tra gli anni ’70 e ’80, durante i quali Dematteis scopre e abbraccia la fotografia come forma di azione politica. I testi che accompagnano le immagini sono firmati da un altro italoamericano controcorrente: il poeta beat Lawrence Ferlinghetti.

Le proiezioni dei documentari si svolgeranno dal 3 al 6 giugno al Cinema Cityplex Moderno. Si parte il 3 giugno alle 19 con “No Other Land”, film premiato come Miglior Documentario agli Oscar e presentato per la prima volta a Sassari. Diretto da Basel Adra, Hamdan Ballal, Yuval Abraham e Rachel Szor, racconta la storia dell’attivista palestinese Basel Adra e della distruzione della sua comunità a Masafer Yatta da parte dell’occupazione israeliana. La proiezione, in collaborazione con la rete “Diritti al contrario”, rientra nel percorso “Intersezioni culturali” verso il Sardegna Pride 2025.

Il 4 giugno sarà ospite Igor Bezinović con “Fiume o Morte!”, miglior film al Festival di Rotterdam, che mescola documentario e finzione per raccontare i sedici mesi dell’occupazione di Fiume da parte di Gabriele D’Annunzio. Il 5 giugno è dedicato ai giovani registi under 35, con l’anteprima di “La figura umana” di Giulia Claudia Massacci, vincitore del Premio Zavattini 2024, e “L’era d’oro” di Camilla Iannetti. Il 6 giugno chiude la rassegna cinematografica “Trains” di Maciej Drygas, vincitore dell’IDFA 2024.

Un focus speciale è dedicato quest’anno al tema del carcere. Allo Spazio Bunker saranno presentati due audiodocumentari: “9999. Una grande vita lunga”, frutto di un dialogo tra il regista Giovanni Cioni e l’ex bandito Giovanni Farina (entrambi presenti al festival il 4 giugno alle 17:30), e “Questo pezzo di cielo” di Valeria Muledda, che condurrà anche un laboratorio sul carcere e l’abitare.

Il 7 giugno, alle 18:30 nel giardino di via Torre Tonda 36, si terrà il reading poetico di Alberto Masala, tra i momenti più attesi del festival. Il poeta presenterà “Una Cantada”, pubblicato da Catartica Edizioni: un’opera collettiva che coinvolge, oltre a Masala, Lorenzo Mari (Emilia-Romagna) e i poeti andalusi José María Gómez Valero e David Eloy Rodríguez. Il libro intreccia tradizioni orali e poetiche dell’Andalusia, della Sardegna e dell’Emilia, fondendo letras flamencas, poesia logudorese e zirudele bolognesi in una critica radicale del presente. A seguire, una selezione di cortometraggi di Paolo Pisanelli (“Beat”), Lou Dematteis (“Keeper of the Fire”) e un aperitivo in collaborazione con Vite e Vite – Incontri con i vignaioli.

Il festival si chiuderà domenica 8 giugno all’Argentiera con il laboratorio di fotografia analogica “Afghan Box Camera” a cura di Daniel Garcia Marinello, che ricostruisce l’esperienza dei fotografi di strada con una camera oscura portatile.

Per maggiori informazioni:
Asincronie Festival di Cinema Documentario e Fotografia
4CaniperStrada
Catartica Edizioni



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