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Il mondo della cultura lancia l'appello per il reddito e la garanzia del lavoro in Sardegna


LA REALTÀ CHE CI CIRCONDA

Gli artisti sardi, e in generale tutto il mondo della cultura in Sardegna, hanno risposto alla crisi sanitaria in maniera molto generosa, mettendo spesso a disposizione gratuitamente le loro opere, prestandosi a partecipare a eventi culturali online a titolo gratuito per rendere meno pesante gli effetti del distanziamento fisico che, in tutto e per tutto, rischia di compromettere il nostro modo di vivere la socialità e il nostro modo di usufruire della cultura.

Oggi tutto il mondo della cultura rischia di subire un contraccolpo mortale per via delle misure governative che impediscono qualsiasi tipo di assembramento. È soprattutto la cultura indipendente, quella che si muove dal basso e senza nessuna forma di sostentamento a subirne le maggiori conseguenze. Sono tutti coloro ai quali il lockdown ha già ridotto o annullato la capacità di reddito e a cui il futuro non promette alcuna garanzia di sopravvivenza dignitosa.

In balia della curva del contagio, che può prevedere nuove e urgenti misure di confinamento alternate a deboli e confuse riaperture , la sorte del settore culturale si presenta assolutamente incerta. Una condizione per cui già si prospettano soluzioni classiste ed elitarie con riduzione del pubblico e un aumento dei costi degli spettacoli. La cultura diventerebbe così appannaggio delle classi più abbienti, mentre il popolo potrà fruirne solo attraverso i monitor di pc e smartphone, perdendo così il contatto umano e la relazione che invece questa promuove, in ogni sua forma. A quel punto il distanziamento sociale sarebbe compiuto, in barba a un più razionale e democratico distanziamento fisico rispondente a una emergenza limitata nel tempo.

L’APPELLO AL REDDITO DI DIGNITÀ

In Sardegna, il mondo dello cultura indipendente, conscio delle difficoltà che incombono sul futuro, rivolge alla società un appello affinché venga garantita la sopravvivenza di ogni forma di espressione artistica, la libera circolazione e fruizione della cultura e della creatività per tutti e tutte.

Chiediamo alla politica un impegno concreto. La garanzia di un reddito mensile di dignità per un valore minimo superiore alla soglia di povertà. Un reddito minimo garantito a chiunque ne abbia bisogno, non solo agli operatori della cultura ma a tutte le persone le cui condizioni di vita non siano sostenibili individualmente. Un reddito minimo di dignità non vincolato dunque al nucleo famigliare o allo svolgimento di un lavoro che non garantisce l’autosufficienza economica ma stabilito su base individuale, a garanzia di vita una dignitosa.

I provvedimenti esistenti costituiscono un sostegno al reddito durante il lockdown, ma non offrono risposte sufficienti a coloro che già prima dell’emergenza sanitaria si trovavano in situazioni lavorative precarie, atipiche o informali, cioè a coloro che maggiormente subiranno gli effetti dell’incipiente crisi economica.

Siamo consapevoli del rischi che la nuova normalità potrà essere ben peggiore della vecchia se non forniremo a tutte le persone uno strumento in grado di fronteggiare l’aumento dei livelli di disoccupazione e di precarietà che si prospettano ed è per questo che chiediamo subito un reddito di dignità. Un reddito capace di contrastare le crescenti disuguaglianze sociali e che offra ai lavoratori un maggior potere contrattuale, un reddito che freni la compressione dei salari e la polarizzazione delle ricchezze, un reddito che affermi nuovi criteri di giustizia ed equità sociale.

L’APPELLO AL LAVORO GARANTITO

La crisi sanitaria ha determinato la sospensione di tutte le manifestazioni organizzate nonché gli eventi in luogo pubblico o privato. Gli operatori della cultura non hanno più alcuna certezza di poter vivere del proprio lavoro. La cultura – una parte fondamentale delle vite di tutte le persone –, rischia di scomparire o quantomeno di subire un drammatico ridimensionamento. Per questo chiediamo l’intervento della Regione in questo settore, per far sì che ogni operaio della cultura possa continuare a vivere del proprio lavoro.

Chiediamo alla Giunta Regionale della Sardegna l’impegno di programmare da qui ai prossimi tre anni un intervento strutturale a favore del mondo della cultura, abbattendo ostacoli burocratici e detassando ogni genere di spettacolo e manifestazione artistica. Una programmazione culturale che coinvolga attivamente i 377 comuni dell’isola, che valorizzi anche la lingua e la cultura sarda, i tanti bravi artisti locali, la prolifica cultura indipendente isolana. Una programmazione costruita davvero sul territorio e il suo diritto di decidere e valorizzarsi, e che dia maggior risalto alle realtà artistiche locali, quelle minori e spesso più penalizzate. 

Chiediamo un piano per la cultura che permetta a tutti i festival e alle svariate manifestazioni artistiche, espressione della vitalità e della produzione artistica sarda, di non scomparire, uccise dalla burocrazia e da provvedimenti eccessivamente penalizzanti e restrittivi, prima ancora che dalla crisi economica. Chiediamo di poter lavorare in sicurezza, garantendo a noi e al nostro pubblico di riprenderci il diritto alla cultura e alla socialità, in questi mesi spesso vituperata in maniera illogica e del tutto irrazionale.
Chiediamo infine l'eliminazione di tutti i divieti e impedimenti agli spettacoli e alle arti di strada, agevolandone e incentivandone invece lo svolgimento attraverso un coinvolgimento diretto dei comuni, “liberando l’arte”, concedendo spazi pubblici, sostenendo gli artisti e la fruizione pubblica dei loro spettacoli. Un nuovo modo di vivere la dimensione della socialità e di riappropriarci delle strade e delle piazze delle nostre città e dei nostri paesi, pur garantendo le norme di sicurezza fintanto che permarrà il pericolo da contagio. 

Chiediamo alla società civile, agli artisti, alle associazioni, a tutte le categorie produttive di dare pubblico sostegno a queste nostre richieste. Chiediamo un impegno della Regione Sardegna finalizzato a garantire il lavoro di tutto il mondo della cultura sarda. Chiediamo di sostenere l’appello al reddito di dignità e al lavoro garantito per tutti e per tutte. 

La cultura è vita, la cultura non deve morire.

FIRMATARI/E

Giovanni Fara (editore), Maria Barca (operatrice culturale), Alberto Masala (poeta, scrittore traduttore), Marco Lepori (libraio, autore), Ivo Murgia (scrittore, operatore culturale), Igor Lampis (editore, musicista), Quilo Sa Razza (artista, producer musicale), Claudia Desogus (autrice), Daniela Piras (autrice), Cristiano Sabino (saggista, insegnante), Fabrizio Raccis (scrittore), Zaira Zingone (cantante, scrittrice, insegnante), Graziano Solinas (musicista, insegnante), Giovanni Soletta (filmmaker), Luana Farina (poeta), Salvatore Palita (graphic design, illustratore), Francesca Tedesco (insegnante, artista-artigiana), Ninni Tedesco (giornalista, insegnante), Federico Coni (artista-artigiano), Giovanni Delogu (attore), Sebastiano Ghisu (professore associato di storia della filosofia dell’Università di Sassari), Francesca Ventriglia (attrice), Roberto Loddo (direttore de Il Manifesto Sardo), Marco Ceraglia (fotografo, artdesigner), Nicoletta Fiorina (artista), Marco Lais (musicista, operatore culturale), Tea Salis (musicista, scrittrice), Matteo Murgia (operatore culturale), Fabrizio Demaria (scrittore), Filppo Pace (critico letterario, scrittore), Marco Sanna (giornalista), Leonardo Boscani (artista, pittore), Nina Trudu (artista), Adriano Marras (tecnico dello spettacolo), Gabriele Masala (musicista), Chiara Carboni (cantautrice), Roberta Usai (musicista), Luca Tilocca (artista), Carlo Pieraccini (musicista), Alberto Sanna (musicista), Massimo Fiocca (artista), Giulio Martinetti (artista), Sheila Casu (musicista), Roberto Fois (musicista), Domenico Bazzoni (musicista), Fabrizio Sanna (insegnante canto moderno), Alberto Bazzoni (artista), Alessandro Martis (musicista, insegnante), Salvatore Masala (fotografo), Roberto Nonnis (insegnante di ballo, artista), Paola Pitzalis (giornalista, artista), Ninni Tomasiello (Agenzia Numero Uno), Patrizia Littera (sindacalista Cgil), Angelo Sibiriu (Sarda Suoni), Bruno Carboni (presidente Liberafest), Walter Rebel (artista aerografo), Gabriele Cossu (Cossu & Zara), Alessandra Mangatia (Ass. culturale Flinn), Massimiliano Pichiri (musicista), Giovanni Mancosu (Studio Registrazione Foxi), Joe Perrino (musicista), Alberto Murru (operatore culturale, musicista), Sefano Resmini (curatore di mostra d'arte contemporanea), Cristina Muntoni (docente, autrice, operatrice culturale), Giuseppe Tirotto (poeta, scrittore), Zuanna Maria Boscani (artista), Alessio Mura/Balentia (artista), Daniele Porta (musicista, insegnante di chitarra), Benedetto Floris (disc jockey), Steve Minnei (musicista), Stefano Vacca (musicista, insegnante), Noemi Aracri (cantante), Patrizia Viglino (attrice, regista teatrale), Gianni Dettori (artista), Paolo Gallus (cantante), Davide Casu (musicista), Giovanni Dessi (musicista), Carlo Pisano (artista visuale), Simone Murru (operatore culturale), Roberto Morini (giornalista), Futta, Riccardo Anedda (rapper), Claudia Crabuzza (cantautrice), Giuseppe noto Peppino Anfossi (musicista), Francesco Casula (storico, saggista), Stefano Casti (musicista, insegnante, fonico, producer), Daniele Pistis (musicista), Rita Casiddu (cantante), Elisa Carta (Cantautrice), Loredana Atzei (disegnatrice, fumettista), Sara Collu (architetto, insegnante), Matteo Campulla (video artista), Simone Spiga (giornalista), Ilaria Orefice (cantante, insegnante di canto), Massimiliano Vacca (mascheraio, performer), Federico Loddo Shaman (musicista compositore), Eugenia Da Bove (giornalista professionista), Nicola Montisci “Tixi” (dj, giornalista, speaker radiofonico), Francesco Zizi (musicista), Claudio "mebitek" Melis (musicista, video maker), Gianfranco Cossu (musicista), Daniele Ricciu (musicista), Donato Cherchi (musicista), Alessandra Piras (autrice, redattrice culturale), Paola Alcioni (poeta e scrittrice), Alessandra Usàla (operatore culturale), Roberta Canu (blogger), Paolo Angeli (musicista), Marta Loddo, Mumucs (musicista, insegnante di canto), Andrea Andrillo (cantautore), Carlo Doneddu (musicista), Giuseppina Carta (poeta, artista), Mario Bua (presidente de Amistade), Omar Onnis (scrittore, divulgatore storico), Simone Pireddu in arte Bujumannu (cantante/Train To Roots), Ignazio Chessa (attore/Lo Teatrì), Igino Panzino (artista), Fiorenzo Caterini (antropologo, scrittore), Nicola Comerci (docente, scrittore), Maria Giovanna Cherchi (cantante), Sotirios Pastakas (poeta), Gabriella Torri (pittrice),  Michèle Kramers (attrice, regista), Fabio Cuccu (musicista), Cristiana Sarritzu (Blogger, autrice, insegnante), Mimmo Di Caterino (Artivista e docente di Discipline Plastiche), Sara Canu (attrice), Maria Teresa Rosu (autrice, bibliotecaria comunale in pensione), Alessandro Zolo (musicista), Angela Demontis (pittrice, ricercatrice storico artistica, divulgatrice), Marcello Polastri (giornalista televisivo), Paola Scanu (bibliotecaria), Andrea Zoccheddu (docente), Rita D'Apello (operatrice culturale), Salvatore Maltana (musicista), Anabel Rodriguez (cantante), Maria Antonietta Caria (attrice/Associazione Les Bruixes), Maurizio Vizilio (musicista, insegnante), Manuel Attanasio (cantante), Carlo Mura (educatore professionale), Andrea Orrú (liutaio), Tonello Mulas (tessitore-artigiano), Flavio Piga (musicista), Stefano Pinna (musicista suonatore di Launeddas),  Francesco Melis, noto Franco (suonatore, costruttore di launeddas), Paolo Pastorino (docente di tecnologie musicali, compositore), Bruno Loi (suonatore di Launeddas), Giangi Cicalò (artista, agenzia "Idea Spettacoli"), Pirastu Andrea Giulio (editore), Luca Masala (formatore professionale, scrittore, poeta), Azzurra Parisi (cantautrice, attrice, insegnante), Daniele Mocci (scrittore, sceneggiatore), Lucio Aru (scrittore, fotografo) Alessandro Cauli (bibliotecario precario), Michele Atzori/Dr Drer (operatore del terziario, musicista), Carlo Manca (musicista), Cinzia Tuveri (bibliotecaria), Andrea Pau Melis (scrittore), Alberto Picciau (technical editor/data management), Maria Grazia Carta (scenografa, docente), Matteo Bruni (conduttore radio e tv), Franco Meloni (direttore Aladinpensiero online), Luigi Frassetto (musicista),  Carla Marcialis (scrittrice, sceneggiatrice), Roberto Cadeddu (fotografo), Simona Pau (direttrice de "IlMinuto notizie mediterranee"), Maria Lidia fogli (suonatrice di launeddas), Lucia Dore (attrice), Maurizio Giordo (attore di teatro), Grazia Dentoni (artista), Fabio Leoni (rapper, dj producer), Marco Sanna (attore e regista), Lea Gramsdorff (attrice, regista, artista), Andrea Deidda (musicista), Patrick Abbate (chitarrista/compositore), Gianfranco Fedele (musicista, insegnante), Davide Mariani (artista), Mario Fois Carta (artista), Giovanni Serra (musicista), Fabrizio Melas (grafico, musicista), Genesio Pistidda (scultore, designer), Maria Luisa Congiu (cantautrice, editrice), Cristian Pintus ( artista, Hip-Hop), Ester Formosa Plans (cantante), Guglielmo Fenu (Artepas Service), Sanna Alessandro (musicista, fonico), Antonello Maccioni (Elektra Service), Giovanna Bonu (insegnante), Paolo Mugoni (redattore rivista Camineras), Niccolò Migheli (sociologo, scrittore), Angelino Delogu (musicista), Lia Turtas (insegnante), Tommy Rossi (Radio Supersound)Franca Pirisi (insegnante, narrante), Giuseppe Ruiu (sceneggiatore, fumettista), Giancarlo Palermo (Agitòriu), Giorgia (Agitòriu), Alessandro Carta (musicista), Essia Elisabeth Sahli (operatrice culturale, Casa del Popolo Bosa), Antonella Putzolu (operatrice culturale), Valeria Pecora (scrittrice), Vincenzo Elviretti (autore), Pierpaolo Loi (maestro), Maria Bassu (autrice, docente).

IndieLibri, Almamediterranea, Nootempo, Pesa Sardigna, Festival Letterario Sas Puntas, La Casa di Tutti – Sa Domo de Totus (Casa del Popolo e della Cultura di Sassari), Ass. Sing Sing Sing, Sardinia Art Lab di Oristano, Accademia Fannie Daniela Bianchi, Love live eventi, Associazione Noi don Chixotte, Associazione Musicale Culturale Launeddas del Sinis, Ass. Culturale Mariposa di Castiadas, Camineras (rivista bilingue di cultura e politica sarda), Associazione Amistade, Corona De Logu.

FIRMA L'APPELLO

Le adesioni possono essere inviate all'indirizzo: indielibri@gmail.com indicando nome, cognome, qualifica professionale e numero di telefono (il numero telefonico non sarà reso pubblico). 


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[Tradutzione a incuru de s'Isportellu linguìsticu regionale]

SA REALIDADE CHI AMUS A INGHÌRIU

Sosartistassardos, e in generale totu su mundu de sa cultura in Sardigna, antrispostu a sa crisi sanitària cun bono coro, ponende totora a disponimentu a indonu sas òperas issoro, dende sa disponibilidade a leare parte a fainas culturales online sena pedire nudda pro abrandare sos efetos de sa distàntzia fìsica chi, semper e cando, arriscat de cumpromìtere sa manera nostra de bìvere sa sotzialidade e sa manera nostra de godire de sa cultura.
Oetotu su mundu de sa cultura arriscat de patire unucorfu mortale pro neghe de sas mesuras guvernativas chi proibint calesisiat casta de addòbios cun gente meda. Est mescamente sa cultura indipendente, sa chi si moet dae bassu e sena forma peruna de sustentu a patire sas cunsighèntzias prus mannas. Sunt totu cussos chi ant bidu minimada o annuddada sa capatzidadede rèditu pro neghe de sa tancada pro decretu e a sos cales su benidore non promitet peruna garantzia de si campare cundignidade.
In poderiu de sa curva de su contàgiu, chi podet previdire mesuras noas e urgentes de in serru intreveradas a aberturas dèbiles e treuladas, sa sorte de su setore culturale si presentat cantu mai dudosa. Pro custa cunditzione sunt boghende a campu solutziones classistas e elitàrias cun minimada de su pùblicu e s’aumentu de su prètziu de sos ispetàculos. Sa cultura gasi diat divènnere mandu de sas classes prus ricas, mentres su pòpulu nd’at a pòdere godire petzi pro mèdiu de sos computer e de sos smartphone, perdende in custa manera su cuntatu umanu e sos acàpios chi imbetzes custa promovet, in cada forma cosa sua. A cussu puntu sa distàntzia sotziale diat èssere a cumprida, nointames una distàntzia fìsica prus ratzionale e democràtica chi rispondet a una emergèntzia alindada in su tempus.

S’APELLU A SU RÈDITU DE DIGNIDADE

In Sardigna, su mundu de sa cultura indipendente, connos chende sas dificultades chi minetzant su benidore, faghet un’apellu a sa sotziedade pro chi cada forma de espressada artìstica, s’isparghinamentu lìberu e gosamentu de sa cultura e de sa creatividade siat garantida pro totus. Pedimus a sa polìtica unu impinnu cuncretu. Sa garantzia de unu rèditu de dignidade cada mese pro unu balore mìnimu superiore a sulivellu de poberesa. Unu rèditu mìnimu garantidu a chi esisiat nd’apat bosòngiu, no a sos operadores de sa cultura ebbia ma a totu sas persones chi non si podent campare a sa sola. Unu rèditu mìnimu de dignidade iscapiadu dae su nùcleu familiare o dae s’acumprimentu de unu traballu chi non permitit de si campare a sa solama apostivigadu subra de una base individuale, a garantzia de una bida dignitosa. Sos provedimentos chi s’agatant sunt unu agiudua surèditu in s’ìnteri de s’isulamentu, ma non dantrispostas bastantes a chiegiai in antis de s’emergèntzia sanitària s’agataiat in situatziones de traballu precàrias, atìpicas o informales, est a nàrrere a chieat a subire galu de prussosefetos de sa crisi econòmica in chi sunt arribende.
Tenimus sa cussèntzia de s’arriscu chi sa normalidade noa at a pòdere èssere peus puru de sa betza si no amus a dare a totu sas persone sunu istrumentu ca passu de parare fronte a sa creschida de soslivellos de disocupatzione e de precariedade chi si suntacrarende e pro cussu pedimus deretu unu rèditu de dignidade. Unu rèditu ca passu de cuntrastare sas diferèntzias sotziales e chidiat a sos traballadores prus poderiu cuntratuale, unu rèditu chi frenetsa minimada de sos salàrios e sa polarizatzione de sas richesas, unu rèditu chi a firmet critèrios noos de giustìtzia e ecuidade sotziale. 

S’APELLU A SU TRABALLU GARANTIDU

Sa crisi sanitària at cajonadu sa suspensione de totu sas manifestatziones organizadas, in logos pùblicos o privados. Sos operadores de sa cultura no ant prus peruna seguresa de si pòdere campare dae su traballu issoro. Sa cultura – una parte a fundamentu de sa bida de totu sas persones – arriscat de iscumpàrrere o si nono de patire una minimada drammàtica. Pro custu pedimus s’interventu de sa Regione in custusetore, pro fàghere a manera chi cada operaju de sa cultura potzatsighire a si campare dae su traballu suo.
Pedimus a sa Giunta Regionale de sa Sardigna s’impinnu a programmare, dae como finas a sos tres annos imbeniente sunu interventu istruturale in favore de su mundu de sa cultura, boghende·nche sos impèigos burocràticos e sas tassas a cada genia de ispetàculu e manifestatzione artìstica. Una programmatzione culturale chi interesset a manera ativasos 377 comunes de s’ìsula, chi valorizet finas sa limba e sa cultura sarda, sos artistas locales bravos, chi sunt medas, sa cultura indipendente isulana bundante. Una programmatzione fraigada a beruin suterritòriu e su diritu suo de detzìdere e de si dare balore, e chi diat impèllida a sas realidade sartìsticas locales, cussa prus minores e su prus de sas bortas penalizadas.
Pedimus unu pianu pro sa cultura chipermitat a totusos festival e a sas paritzas manifestatziones artìsticas, espressada de sa bivesa e de sa produtzione artìstica sarda, de non si nche mòrrere, pro neghe de sa burocratzia e de provedimentos tropu penalizantes e astrintos, prus chi non de sa crisi econòmica. Pedimus de pòdere traballare in seguresa, garantende a nois e a su pùblicu nostru de nos torrare a leare su diritu a sa cultura e a sa sotzialidade, in custos meses a s’ispissu giagarada sena contu nen cabu. In fines pedimus de nche bogare totu sas proibitziones e sos impèdumos a sos ispetàculos e a sas artes in carrera, agiudende e incoragende imbetzes s’acumprimentu issoro e interessende in custu sos comunes, “liberende s’arte”, dende logos pùblicos, amparende sos artistas e su gosamentu pùblicu de sos ispetàculos cosa issoro. Una manera noa de bìvere sa dimensione de sa sotzialidade e de nos torrare a apoderare de sas carreras e de sas pratzas de sas tzitades e de sas biddas nostras, garantende no intames sas normas de seguresa finas a cando b’at a èssere su perìgulu de su contàgiu.
Pedimus a sasotzieda detzivile, a sos artistas, a sos assòtzios, a totu sas categorias produtivas de agiudare a manera pùblica sas rechestas nostras. Pedimus un’impinnu de sa Regione Sardigna pro garantire su traballu de totu su mundu de sa cultura sarda. Pedimus de sustènnere s’apellu a su rèditu de dignidade e a su traballu garantidu pro totus.

Sa cultura est bida, sa cultura non si nche depet mòrrere.

FIRMA S’APELLU

Sas adesiones si podent imbiare a s’indiritzu: 
indielibri@gmail.coninditendenùmene, sambenadu, cualìfica professionale e nùmeru de telèfono (su nùmerutelefònicuat a abarrareprivadu). A cras pro s’agiormamentu nou.
 


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