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“Amici Fragili”di Davide Barella

“Amici fragili” è un libro piuttosto anomalo.
Rientra nel genere della saggistica, perché si pone come obiettivo quello di analizzare in parallelo la produzione di Emilio Salgari e quella di Fabrizio De André, di trovare fonti d’ispirazione, elementi comuni, affinità ideologiche fra i due geni fragili della tradizione italiana.
Tuttavia è un’opera che presenta molti brani antologici, e quindi offre momenti di narrativa pura. E, in più, con uno sforzo minimo e una dotazione tecnologica di base, uno smartphone, per esempio, permette un’operazione di ascolto in tempo reale dei brani affrontati nel testo scritto. 
È sufficiente creare una playlist con i titoli citati nel saggio (De André, la scuola genovese dei cantautori, ma anche rock alternativo), ricreandola dalla discografia indicata a pag. 144, e far suonare la canzone al momento opportuno.
Nato da una pura intuizione, confermata da Dori Ghezzi, “Amici fragili” è un viaggio che segue nella sua rotta diversi itinerari. 
“Possiamo solo confermare che De André non solo lesse, ma amò Emilio Salgari”, e non è quindi improbabile che il cantautore genovese abbia conosciuto la figura di Scipione Cicala il rinnegato dal romanzo mediterraneo di ambientazione sarda di Salgari “Le pantere di Algeri” (non è certo un segreto che Faber avesse un rapporto di amore sconfinato con l’isola) e la trasformò nella bellissima canzone in dialetto genovese “Sinàn Capudàn Pascià” dell’album “Creuza de ma”. 
Da questa comparazione ci si è mossi su più ambiti per verificare se i due autori avessero altri argomenti in comune; ecco quindi il capitolo sul massacro del Fiume Sand Creek, cantato da De André nella canzone omonima e trattata da Salgari nella trilogia del west, quello sui rom cantati in “Khorakhanè” e affrontati nel romanzo “I briganti del Riff” e la questione anarchica, celebrata dal cantautore in “Se ti tagliassero a pezzetti” e narrata da Salgari nell’avveniristico “Le meraviglie del Duemila”. Il lettore può infine constatare come i due autori abbiano sempre avuto, in generale, una certa comune simpatia per le minoranze, i deboli, gli ultimi, i territori, le tradizioni, ma anche patito le medesime debolezze e subito le stesse influenze.
Completano il saggio la prefazione di Giordano Criscuolo, editore, scrittore di romanzi di ambientazione musicale, la “Proposta per una bibliografia di base su Fabrizio De André”, corposa disamina bibliografica a cura della collezionista Fabiana Ferraris e la cover dell’illustratrice Rosalba Guagnano

“Amici Fragili” è un’edizione Eretica Edizioni, Buccino, Salerno, dicembre 2019.
Euro 14,00
ISBN 9788833441283 

Davide Barella, insegnante, è un ricercatore, conferenziere e studioso sia salgariano che di letteratura dei territori. Ha pubblicato i saggi “Il Conte di Ventimiglia” e “I Ventimiglia. Conti. Corsari. Eroi” (entrambi per Eretica edizioni). Ha ideato e curato, con Maurizio Sartor, l’antologia dei Ventimiglia “Dalla Liguria alle Antille” (Il Canneto editore, Genova). Ha scritto articoli per Italia Medievale, Historia Regni, Avvenire. È fra i vincitori del concorso letterario “Racconti liguri” 2020 per Historica edizioni, mentre per Catartica Edizioni il suo nome compare nelle due antologie “Caos ed equilibrio” e “Urban Jungle: apocalittica” (2020).

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