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Intervista a Davide Corriga, presidente de "Sa Corona de Logu”


La Corona de Logu è l’Assemblea degli amministratori comunali indipendentisti della Sardegna. Una associazione nata nel 2018 con l’intento di promuovere lo scambio di idee e progetti riguardanti i problemi delle municipalità della Sardegna e il diritto all’autodeterminazione dei sardi.

La Corona de Logu ha aderito all’appello #SalviamoLaCulturaSarda diffuso da indielibri il 15 maggio scorso, e sottoscritto da oltre 200 operatori del mondo dell’arte e dello spettacolo.Un’adesione importante perché attraverso i suoi amministratori l’associazione coinvolge oltre 30 comuni dell'isola, che al mondo della cultura possono offrire un sostegno concreto, mettendo a disposizione spazi e strutture pubbliche e sostenendo fattivamente il lancio di progetti artistici che nascono in Sardegna. Alla firma dell’appello è seguito anche il lancio di un manifesto per la cultura (manifestu pro sa cultura) diffuso in questi giorni in rete. Ne abbiamo parlato con il presidente Davide Corriga Sanna.

  • La corona de Logu è una delle associazioni firmatarie dell’appello lanciato il 15 maggio dalla rete indielibri. Vuoi spiegare perché avete aderito ecome le istituzioni dovrebbero intervenire a sostegno degli artisti e della cultura sarda in questo momento particolarmente difficile sotto il profilo economico e sociale?
Abbiamo aderito in quanto è dovere di ogni amministrazione comunale favorire la crescita civile e sociale del territorio, promuovendo la cultura in tutte le sue espressioni e in tutte quelle iniziative che contribuiscono allo sviluppo della comunità e delle associazioni democratiche. 
  • Che tipo di relazione si può stabilire a sostegno del mondo della cultura in Sardegna tra gli oltre 200 firmatari dell’appello indielibri e la Corona de Logu?
La Corona de Logu, per il tramite degli amministratori soci, può rappresentare senz’altro un ponte tra il settore culturale e gli enti locali. Crediamo che il settore culturale possa ricoprire un ruolo fondamentale per lo sviluppo socio-economico dei nostri paesi.
  • Nel manifesto che avete reso pubblico scrivete: “Sa cultura est sa base de sa libertade e de s'indipendèntzia de indivìduos e comunidade.” (“La cultura è il presupposto della nostra libertà e indipendenza di individui e comunità.”). Quale ruolo dovrebbero ricoprire gli artisti e gli intellettuali sardi all’interno della società contemporanea e nell’ambito del dibattito che riguarda la soprattutto Sardegna?
La cultura in tutte le sue espressioni può favorire lo sviluppo di nuove forme di partecipazione e di nuove lenti di analisi della società e del territorio che abitiamo. Personalmente credo inoltre che l’arte possa accelerare o innescare processi di cambiamento di un territorio, ridisegnando il futuro delle nostre comunità. 
  • Che risultati avete ottenuto ad oggi con la vostra associazione nell’ambito politico in cui si muove?
Il nostro compito è quello di portare all’attenzione dei consigli comunali i temi cari all’area dell’indipendentismo e dell’autodeterminazione. I risultati raggiunti si possono quantificare nelle decine di mozioni approvate in tal senso, che impegno le amministrazioni locali ad attivarsi in questa direzione. Se oggi in Sardegna decine di Comuni scelgono - per citare solo alcuni esempi - la strada del bilinguismo, della democrazia partecipativa, di una nuova lettura di determinati fatti storici, della revisione dell’odonomastica, dell’inserimento del concetto di nazione sarda negli statuti comunali e dell’impegno a sostenere gli artisti sardi, è anche merito dell’azione della Corona de Logu.

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