"Le vene, l’anima. Il sangue, l’anarchia". Il debutto letterario di Cristian Augusto Grosso
A soli 18 anni Cristian Augusto Grosso, il più giovane degli autori della Catartica Edizioni, debutta nell’attività letteraria con “Le vene, l’anima. Il sangue, l’anarchia”. Saggio politico che trova posto nella Collana I Diari delle Motocicletta, e attraverso il quale l’autore si impegna ideologicamente nella divulgazione del pensiero anarchico.
Cristian A. Grosso
- Hai iniziato a scrivere questo libro che avevi solo 16 anni; come nasce a questa età l’interesse per la politica e per un’idea tanto radicale come quella anarchica?
- Di recente abbiamo visto diversi movimenti giovanili assumere posizioni nette a favore del clima o per un cambiamento radicale della società. Fatti come quello di Minneapolis, che hanno portato alla morte di un nero in stato di fermo da parte della polizia, hanno scatenato proteste antirazziste non solo negli USA ma anche in Europa, dove sono stati contestati i simboli e le statue su cui si sono edificati gli Stati moderni. Che idea ti sei fatto di questi movimenti? Pensi che le nuove generazioni possano farsi protagonisti di un reale cambiamento della società?
- Il tuo libro ha visto una lunga gestazione, frutto evidentemente di un processo di maturazione individuale che ti ha portato ad attendere il momento giusto prima di proporne la pubblicazione a un editore. Come è nata la scelta della casa editrice e come si è sviluppato il lavoro che ha portato alla realizzazione del libro, sul quale compare, tra l’altro, la prefazione di Giovanni Fara, editore impegnato da sempre in politica e nel sociale?
- La pandemia ha messo a dura prova il mondo della cultura, rendendo difficoltosa qualsiasi attività al di fuori dal web. Oggi è difficile immaginare di poter organizzare anche una presentazione di un libro. Come hai vissuto il periodo più duro, quello del lockdown, che ha preceduto la pubblicazione del tuo testo e come pensi di promuoverlo?
Così come nella società la dannosità naturale del virus ha alimentato le forti e violente criticità all’interno d’essa, anche nella mia individualità, (che fortunatamente si discosta per vitalità e libertà dall’odierna società) ha esplicitato a me stesso il disagio, ha riaperto la ferita del malessere. Il virus non è stato la causa d’una ferita; è stato ed è, un triste evento che ha mosso la sua falce su anime e corpi, e su di me seminando sale, percorrendo la ferita già presente e non creata da esso, ma dalla causa sociale che mi fa sopravvivere invece che vivere.
La promozione del libro tuttavia, può trovare un suo spazio oggi, alla luce di tale crisi sociale smascherata ancora una volta, e in tal caso dal virus. Lo spazio del libro oggi, può essere il luogo della trasmissione della brama di creare un'alternativa, di creare libertà.
- “Le vene, l’anima. Il sangue, l’anarchia”, è un saggio che riflette una forte coscienza personale che verte tra parole, versi, riflessioni, e note. “Poesia e anarchia” sono gli elementi principali del libro. I tuoi versi precedono infatti ogni testo ed ogni ragionamento. Hai in progetto la pubblicazione di una raccolta di poesie?
Mi aspettano diversi scritti, con i quali dar vita a nuovi libri, e dar motivo al perdurare della vicinanza tra me e la Catartica Edizioni, fra i quali, anche una raccolta di poesie. In essa potrò curare anche la brama di decantare amore e natura, parti integranti insieme al pensiero, durante questi anni di crescita.
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