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Mattatoio n°5: La guerra senza giustificazioni


Iniziamo oggi un ciclo di letture e recensioni di libri incentrati sulla critica alla propaganda bellica, che chiameremo 
“ContReArm”. Il primo titolo che vogliamo proporre è Mattatoio n° 5 ovvero La Crociata dei bambini di Kurt Vonnegut, un romanzo che, attraverso la figura di Billy Pilgrim (alter ego dell’autore) smonta la guerra e la sua assurdità, offrendo una riflessione profonda sulla brutalità della guerra.

Kurt Vonnegut nasce a Indianapolis nel 1922 e muore a New York nel 2007. Scrittore statunitense di origine tedesca, Vonnegut inizia i suoi studi in biochimica alla Cornell University, ma nel 1943 abbandona l’università per arruolarsi come soldato nell’esercito degli Stati Uniti durante la Seconda Guerra Mondiale. Nel 1944 viene fatto prigioniero dai tedeschi e trasferito a Dresda, dove, nel 1945, assiste al devastante bombardamento che distrugge la città. Sopravvive quasi miracolosamente, ma l’esperienza traumatica vissuta segnerà indelebilmente la sua vita. Dopo la fine della guerra, Vonnegut torna negli Stati Uniti, si iscrive alla facoltà di Antropologia, si sposa, inizia a scrivere racconti brevi e a lavorare come cronista. Pian piano, la sua carriera decolla e lo porta a diventare uno scrittore di fama mondiale, grazie anche a uno stile unico, caratterizzato da una combinazione di elementi narrativi, satira, ironia e umorismo nero.

Il romanzo Mattatoio n° 5 (1969), è un’opera largamente autobiografica in cui Vonnegut affronta lo spettro del suo ricordo del terribile bombardamento di Dresda. Racconta la storia di Billy Pilgrim, un giovane soldato americano che, catturato dai tedeschi, finisce nel Mattatoio numero 5 di Dresda. Qui, tra i lavori forzati, vivrà il trauma del bombardamento della città, ma la sua storia si trasforma ben presto in qualcosa di più: Billy sviluppa la capacità di viaggiare nel tempo. Il romanzo si arricchisce inoltre dell’incontro (non casuale, Billy viene rapito) con una razza aliena, i Tralfamadoriani, che hanno una visione particolare della vita e della morte.

Un altro titolo con cui è conosciuto il libro, La crociata dei bambini, fa riferimento alla giovane età dei soldati inviati al fronte durante la Seconda Guerra Mondiale, enfatizzando l’innocenza persa nelle atrocità della guerra. 

Mattatoio n° 5 di Kurt Vonnegut è una rappresentazione cruda della guerra per quello che è realmente, senza retorica né giustificazioni. Non si limita a raccontarla, ma la fa a pezzi con uno stile che alterna il grottesco al tragico e il surreale, invitando il lettore a riflettere sui danni che provoca agli uomini e su come invece venga edulcorata e abbellita da chi è al comando. Ma la guerra non è bella: è un susseguirsi di morti grottesche. Questo è il fulcro del romanzo.

Ho detto ai miei figli che non devono, in nessuna circostanza, prender parte a un massacro, e che la notizia di massacri compiuti tra i nemici non deve riempirli di soddisfazione o di gioia.
Ho anche detto loro di non lavorare per società che fabbricano congegni in grado di provocare massacri, e di esprimer disprezzo per la gente che pensa ci siano necessari congegni del genere.

Il viaggio nel tempo di Billy Pilgrim è un elemento centrale e unico. Non è un viaggio nel tempo come siamo abituati a immaginare, con il classico spostamento lineare tra passato e futuro. Billy vive simultaneamente diversi momenti della sua vita, saltando avanti e indietro nel tempo senza alcun controllo. Una volta è bambino, poi è anziano, poi di nuovo soldato, e così via. Questa percezione del tempo, che Vonnegut associa alla visione degli alieni tralfamadoriani, riflette il dramma e le conseguenze psicologiche che la guerra ha generato nel protagonista, che rivive i momenti più crudi di quella tragica esperienza.

La critica alla guerra non si limita all’episodio di Dresda, ma si estende a una riflessione più ampia sulla politica militarista. Scritta durante la guerra del Vietnam, l’opera entra in sintonia con il movimento pacifista dell’epoca. La guerra viene descritta come una scelta di chi ha potere decisionale, un ciclo che si autoalimenta, dove la violenza genera altra violenza, riportandoci tristemente all’attualità dei nostri giorni.  

(Redazione)


Se conosci un libro contro la guerra che pensi meriti di essere letto e recensito, suggeriscici il titolo! Se sei un autore/autrice o un editore indipendente (NO EAP), contatta la redazione a indielibri@gmail.com e proponi la tua opera per farla entrare nel nostro ciclo di letture contro la guerra.


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