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Come Raccontare il Tuo Libro e Proporsi con Stile: Breve Guida alla Presentazione Editoriale


Benvenuti su “Interlinea”, la rubrica diretta da Giuseppe Brundu, che vi condurrà attraverso le intricate strade dell’editoria letteraria. Esploreremo insieme ogni aspetto della creazione e pubblicazione di opere, scoprendo consigli preziosi e strategie per far emergere la vostra voce nel vasto mondo della scrittura e della pubblicazione.

All’inizio degli anni sessanta lo scrittore americano Cormac McCarthy inviò il manoscritto del suo romanzo Il guardiano del frutteto alla casa editrice Random House. Quando l’editore gli chiese perché avesse scelto proprio loro, McCarthy rispose: “Siete l’unica di cui ho sentito parlare”.

Erano gli anni sessanta e la Random House non sapeva che stava per pubblicare uno dei più importanti scrittori del Novecento ma in ogni caso un approccio del genere sarebbe quanto mai assurdo, anche al giorno d’oggi.

Cesare Pavese fu anche editor e quando lavorava in Einaudi valutava anche le lettere di presentazione degli autori. Se la lettera non era scritta bene, non passava alla lettura del manoscritto e lo rimandava al mittente. Un approccio del genere sarebbe troppo drastico, anche al giorno d’oggi.

Ecco quindi alcune semplici regole su come presentare il proprio dattiloscritto a una casa editrice, per migliorare il lavoro di chi lo leggerà sia nel suo interesse che in quello dell’autore.

1) Avere ben chiara la Casa Editrice a cui ci sta rivolgendo. Ogni Casa Editrice ha la sua linea editoriale e non tutte pubblicano qualsiasi genere, quindi informarsi preventivamente se viene trattato il giallo o l’horror o il romanzo rosa prima di inviarlo. È buona cosa conoscere la Casa Editrice a cui si invia il proprio testo, mai inviare a caso e mai inviare a tutti. La Casa Editrice non è una stamperia.

2) Avere rispetto di chi leggerà il vostro dattiloscritto, ossia curare la forma estetica del testo. Vale a dire non creare rientri nei capoversi con l’uso della barra spaziatrice (non createne affatto!), non lasciare più di uno spazio tra una parola e l’altra, assicurarsi che tutte le frasi abbiano un punto di chiusura, mai usare l’apostrofo al posto dell’accento. Infine, anche se non è indispensabile, informarsi sul genere di segni utilizzato per racchiudere i dialoghi dalla casa editrice a cui si propone il manoscritto; trattini, virgolette alte o caporali.

3) Inviare un solo dattiloscritto da leggere e valutare. Questo consiglio può sembrare strano ma capita spesso che alcuni autori inviino due o tre opere alla stessa Casa Editrice, a volte nella stessa email e altre volte a distanza di qualche giorno. Quando si è certi del valore di un proprio scritto, inviare solo quello.

4) Curare molto la sinossi e descrivere la storia dall’inizio alla fine nel modo più sintetico possibile, senza eccedere nello stile. La sinossi è uno strumento di marketing e non un esercizio creativo. Quindi è bene non utilizzare mai il proprio stile di scrittura nella sinossi ma dovrà ovviamente palesarsi nel dattiloscritto.

5) Mai autoelogiare la propria opera. Evitare di presentare il dattiloscritto con cose tipo “è un geniale intreccio”, “trama sapientemente dosata”, “ingegnoso uso del lessico” e simili. Si rischia di apparire egocentrici e poco umili.

6) Stare molto attenti alla grammatica. Non di rado nei dattiloscritti si trovano errori (o orrori) grammaticali. Si può utilizzare anche il controllo di ortografia e grammatica di Word. Evitare quindi di confondere il verbo essere con la congiunzione o il verbo avere con la preposizione propria.

7) È preferibile utilizzare un tipo di carattere semplice, senza grazie, in modo da facilitare la lettura. È dimostrato che alcuni tipi di caratteri affaticano l’occhio più di altri. Si consigliano Arial o Verdana, carattere 12 e interlinea singola.

8) Scrivete su un foglio word (o in alternativa ODT) in formato A4, senza mai impaginare il vostro testo inserendo testatine, numeri di pagina o tabelle. Ogni casa editrice ha un proprio standard grafico ed estetico su cui baserà l’impaginazione del libro.

9) In genere le Case Editrici richiedono una breve biografia dell’autore. Non essere troppo pomposi, evitare l’invio di foto perché non si tratta di un curriculum vitae per un colloquio di lavoro e fare a meno di utilizzare la terza persona per descrivere sé stessi (si, capita anche questo). Per intenderci, evitare presentazioni del tipo “l’autore studia all’Accademia di Arte Drammatica, scrive storie ed è appassionato di motori”.

10) Mai inviare una proposta di copertina. La scelta della copertina del libro è prerogativa del grafico e dell’editore e sarà in linea con il programma editoriale e la collana in cui verrà inserito il libro. 

11) Umiltà, educazione e gentilezza sono sempre gradite, in ogni occasione.

(Giuseppe Brundu)


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