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Eurovision 2024: Doppio Standard Politico tra Russia e Israele


L’annuncio della partecipazione di Israele all’Eurovision Song Contest 2024 solleva dubbi sulla coerenza degli organizzatori e delle istituzioni politiche in Europa, evidenziando un doppio standard rispetto alla Russia, precedentemente esclusa nelle edizioni del 2022 e del 2023. La richiesta di oltre 1.400 artisti finlandesi e islandesi di escludere Israele dalla competizione ha reso evidente questa discrepanza.

La petizione degli artisti è stata un chiaro segnale di protesta, denunciando la tragedia che ha portato alla morte di quasi 25.000 civili a Gaza, nel silenzio complice dei media e delle istituzioni europee. In questo scenario distopico, emerge la netta differenza di atteggiamento nei confronti della Russia. La sua esclusione dalle manifestazioni culturali e sportive è stata motivata dal paravento della solidarietà contro l’invasione dell’Ucraina. Tuttavia, tale solidarietà sembra mancare nel caso di Israele, principale alleato degli USA e della NATO in Medio Oriente.

La mancata esclusione di Israele, nonostante le gravi accuse di crimini di guerra e il proseguimento delloccupazione coloniale in Palestina, è stata giustificata dagli organizzatori, i quali hanno sostenuto che lemittente pubblica israeliana soddisfa tutti i requisiti richiesti dal regolamento del concorso, che è una competizione tra emittenti pubbliche e non fra governi. 

La disparità di trattamento nei confronti di Israele rispetto alla Russia solleva dubbi sulla neutralità e l’indipendenza dell’Eurovision Song Contest, favorendo il tentativo di ripulire l’immagine di Israele a livello internazionale.

Risulta evidente come il boicottaggio e l’esclusione della Russia rispondano a dinamiche internazionali sul piano geopolitico e militare, dove ogni decisione non dipende da coerenza etica e dalla volontà di affrontare le violazioni dei diritti umani in modo equo e imparziale.

In un contesto in cui il Sudafrica porta Israele davanti alla Corte internazionale di giustizia con l’accusa di genocidio nella striscia di Gaza, aumenta in tutto il mondo la pressione per ottenere un cessate il fuoco immediato. La presa di posizione dei numerosi artisti islandesi e finlandesi, sottolineata dagli hashtag #BanIsraelFromEsc e #BoycottEurovision, allarga e rafforza il movimento di solidarietà con il popolo palestinese. E mentre si avvicina l’Eurovision Song Contest 2024 a Malmö, in Svezia, l’ondata di appelli per il boicottaggio di Israele potrebbe intensificarsi, riflettendo la crescente preoccupazione per la giustizia e la pace a Gaza.


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